Nella giornata di ieri, 13 febbraio, un 50enne di bari è stato condannato a due anni e sei mesi di reclusione per aver stalkerizzato la mamma di una compagna di scuola della sua “figliastra”.

La donna, per porre fine ai continui atti di bullismo di sua figlia, pare avesse colpito con una testata la figliastra dell’uomo.

A partire da quel giorno, il patrigno avrebbe cominciato a perseguitare la donna con minacce e appostamenti sotto casa.

In seguito a tali episodi, il 50enne è finito sotto processo e ieri il giudice monocratico, Angela Passarella, lo ha condannato a due anni e sei mesi di reclusione e al risarcimento del danno alla vittima di stalking per un ammontare pari a 5000 mila euro.

Durante il processo, l’uomo si è difeso dicendo di aver contattato la donna una sola volta, e di aver ricevuto in seguito continue telefonate dalla stessa che chiedeva di ritirare la denuncia che egli aveva presentato a seguito dell’aggressione ai danni della sua figliastra, presunta di essere bulla.

L’uomo ha continuato, poi, la sua difesa sostenendo di non aver mai seguito né la donna né sua figlia. Il suo difensore aveva chiesto l’assoluzione o la concessione di attenuanti generiche vista l’ammissione degli addebiti durante il processo.

Tuttavia, il giudice Passarella ha accolto le richieste del pm barese Marcello Barbanante, che aveva chiesto due anni di reclusione, e del legale delle parti civili, Roberto Loizzo.