All’alba di oggi, 13 dicembre, i Carabinieri della compagnia di Cerignola hanno arrestato 7 persone con l’accusa di aver creato un’associazione finalizzata alla ricettazione e riciclaggio sul territorio nazionale e internazionale di parti meccaniche di mezzi pesanti, commercializzati sia sul territorio nazionale che all’estero, in particolare in Polonia. L’operazione “San Cristoforo” ha coinvolto i comuni di Cerignola, Andria e Zapponeta.

Tutto è cominciato a seguito di un controllo eseguito nella sede di un’autodemolizione sul territorio ofantino dove sono stati scoperti alcuni soggetti che spostavano veicoli commerciali rubati e manovravano alcuni loro pezzi. In questa occasione sono state rinvenute parti meccaniche di furgoni, trattori o altre tipologie di mezzi pesanti.
L’indagine ha fatto così emergere l’esistenza di un’associazione: 2 soggetti avevano poteri di gestione, organizzativi e decisionali, mentre gli altri si occupavano dello smontaggio e sezionamento dei veicoli provento di attività illecita. Uno degli in indagati, tra l’altro, era addetto alle vendite con il compito di procacciare potenziali acquirenti.

La forza dell’associazione stava proprio nel commercio di questi pezzi di ricambio. Nel corso delle attività sono state recuperate ben 168 parti meccaniche di mezzi riconducibili a circa 70 veicoli pesanti rubati, recuperandone 9 integri. Tra i vari soggetti coinvolti nell’associazione c’era anche chi aveva il compito di fornire supporto logistico mettendo a disposizione la propria autorimessa come deposito dei mezzi.

I militari hanno sequestrato beni e utilità di proprietà degli indagati per il valore di 319.500 euro pari al profitto stimato dell’attività illecito. Tra i destinatari delle misure cautelari vi è una persona che il 16 settembre 1996, a seguito di una rapina, durante un conflitto a fuoco con i Carabinieri di Pescara, ha ferito mortalmente il Maresciallo Capo Marino Di Resta, in servizio presso il Nucleo Investigativo del Comando Provinciale di Pescara. Quattro degli arrestati sono stati portati nella Casa Circondariale di Foggia, mentre gli altri 3 sono ai domiciliari.