Il mercoledì è il giorno dedicato alla pulizia di corso Italia. La squadra di operatori ecologici, armata di spazzoloni (ecco perché l’abbiamo soprannominata A-Team) ha cercato di rendere la via più decorosa, togliendo la maggior parte delle siringhe e dello sporco che regna sovrano nella strada che divide il centro di Bari con la periferia.

“Dopo qualche ora che puliamo torna ad essere di nuovo un porcile – sottolinea uno degli operatori ecologici – il problema è che nessuno pensa a un modo per aiutare queste persone che vivono per strada. Nessuno si prende la responsabilità di controllare corso Italia”.

Nonostante la presenza di topi, siringhe, deiezioni umane, immondizia e tanto altro, l’attenzione della Polizia Locale si è riversata su una aiuola, creata e curata da un gommista della strada.

“C’è lo schifo, ma pensano a l’unica zona di verde che sta in questa via. Mi hanno detto di potarla per permettere alle macchine di parcheggiare. Su questo hanno ragione, se si riferiscono al lato strada, ma non possono pretenderlo sul lato del marciapiede, dove anche se è vietato, qualsiasi persona lascia la macchina”.

“Invece di capire come fare per risolvere il degrado, pensano a qualche pianta che ho personalmente piantato e che curo quotidianamente. Se proprio è un problema, basta che mi dicono di toglierle e lo faccio” dice sconsolato il gommista.

Fatto sta che, vedendo i vari progetti sia realizzati che futuri, Bari non è propriamente una città dove si dà la giusta importanza al verde. Basta vedere le varie piazze e parchi rionali che hanno si e no un alberello ogni cento metri, o il progetto della ex Caserana Rossani che tutto sembra tranne che un parco.

Insomma, il degrado in corso Italia resta e resterà ancora per molto se qualcuno non trova una soluzione per migranti e clochard che non hanno un posto in cui ripararsi, ma soprattutto per chi fa uso di droghe.