Nelle 1599 pagine dell’ordinanza di custodia cautelare notificata ai 99 appartenenti agli Strisciuglio si evince quanto il clan fosse visto, soprattutto dai più giovani, anche minorenni, come un brand attraente, capace di dare un’occasione di riscatto.

Nel maxi blitz sono state notificate 96 ordini di custodia cautelare in carcere, 53 dei quali già detenuti, e 3 ai domiciliari. Secondo gli inquirenti il clan Strisciuglio, operante soprattutto nel quartiere Libertà, era un “modello di mafia popolare” nel quale c’era spazio per le gerarchie familiari per poter concedere a tutti la possibilità di scalare “la gerarchia mafiosa dimostrando di essere capaci a ogni tipo di violenza”.

Complessivamente sono indate 147 persone e accusati a vario titolo di associazione mafiosa, traffico di droga, armi, estorsioni a commercianti e imprenditori, rissa, minacce e lesioni.

Gli Strisciuglio, con a capo i pluripregiudicati Vito Valentino e Lorenzo Caldarola, in carcere con i figli Francesco e Ivan, dal 2015 volevano controllare diversi quartieri della città come Libertà, San Paolo, San Pio, Enziteto, Santo Spirito e San Girolamo, ma anche altre città quali Palo del Colle e Conversano.