Gli amanti delle serate in discoteca non si sono persi d’animo dopo che il Governo, in seguito al vertice con le Regioni, ha deciso di chiuderle fino al 7 settembre a causa dell’aumento dei contagi da coronavirus.

Una dicitura del decreto sottolineava che durante le feste private, quali matrimoni, compleanni, battesimi o comunioni, i balli erano consentiti perché tra congiunti. Un cavillo che ha fatto venire il lampo di genio ad alcuni organizzatori.

Ed è proprio grazie a questa specificazione che è stato messo in piedi un giro di feste abusive in ville private e capannoni. Serate che, sentendo alcune denunce, vengono organizzate dai pr delle discoteche, scuole di ballo latine americane con la scusa della continuità della lezione, ma anche da pizzerie o pub che approfittano del cortile interno o della lontananza dai luoghi abitati.

Il modus operandi, affinché il tutto sia fatto in gran segreto, pare sia questo: l’invito è inviato su gruppi whatsapp e telegram e dopo aver confermato la presenza, ci si mette d’accordo con l’organizzatore per vedersi in un punto della città per la consegna delle prevendite.

Una volta riuscito ad acquistare il biglietto il gioco è fatto. Ed ecco che orde di ragazzi si ritrovano in spazi stretti per poter ballare senza freno accompagnati da fiumi di alcol. Nulla da togliere al divertimento, chi non ha amato andare in discoteca? Ma in questo caso la salute dovrebbe venire prima di tutto.

La chiusura delle discoteche non è stata di certo decisa per fare un torto ai gestori dei locali e ai ragazzi, ma è stata una manovra del Governo affinché si ponesse un freno alla crescita della curva dei contagi, in aumento soprattutto tra i più giovani.

Ovviamente, sentendo chi ha partecipato o ha visto come sono organizzate queste feste abusive, nessuna norma anti coronavirus viene rispettata e quindi ci si sfrena senza mascherina e assembrati vicino alla console.