Usa il cellulare e i social network per attirare l’attenzione sul suo caso, nonostante sia ai domiciliari e per questo adesso rischia di finire in carcere. Protagonista della vicenda è un uomo originario dell’Abruzzo, ma residente a Palo del Colle. Dall’inizio del mese è agli arresti domiciliari con la pesantissima accusa di aver stalkerizzato la moglie, con ingiurie e minacce continue. Fino a quel momento – dice – una donna amata alla follia.

Sì, follia, la parola che meglio di altre sintetizza questa incredibile storia. L’uomo chiede aiuto, come chiunque altro mi contatta per lanciare un appello. Dice di essere vittima di un complotto ordito dal suocero invadente, che non sopporta il suo nuovo lavoro su internet. A suo dire sarebbe stato proprio il suocero, con lo scopo di levarselo dai piedi, a fare pressione sui carabinieri corrotti affinché lo imprigionassero.

Cerco di comprendere meglio, di mettere insieme i suoi racconti: decine e decine di messaggi, fotografie, video. Gli faccio scrivere una lettera per metterci dentro la sua vita complessa. Appare evidente non abbia accettato la separazione e men che meno l’impossibilità di vedere sua figlia, che in un video è ritratta con lui nella vasca da bagno. La madre della piccola non è d’accordo. Il Tribunale per i Minorenni le ha affidato la bambina con la supervisione dei servizi sociali. Il filmato è pubblicato sul canale youtube dell’uomo, insieme ad altri filmati. Si definisce un Batman dei tempi moderni.

Capisco che sotto il suo vittimismo c’è qualcosa che non quadra. Faccio altre domande. Voglio capire a chi credere. Sono davanti a un padre disperato non per colpa sua, come ce ne sono tanti, oppure davvero si tratta di uno stalker della peggior specie? Passano altri giorni e a quel punto il papà fuori controllo decide che anch’io meriti una sequela di insulti. Vengo inserito nel gruppo di persone che vogliono la sua distruzione.

Lo affronto, su whatsapp e su facebook, mentre è ai domiciliari. Ma quali arresti domiciliarti se può continuare a comunicare con chi gli pare? In un messaggio audio si sente chiaramente l’arrivo di un amico in casa. Arrivano le sue scuse e una nuova richiesta d’aiuto. Non molla la presa quel padre ossessionato. Nelle prossime ore promette di presentare un esposto in Procura per dimostrare che non sta farneticando. Secondo alcune indiscrezioni, i Carabinieri, stanno per chiedere al giudice di inasprire la misura cautelare e al tempo stesso di eliminare il profilo facebook e il canale youtube.

Una cosa è certa, in questa come in altre storie le vere vittime sono i bambini, in mezzo a un conflitto che non meritano mai. In ogni caso, qualunque sia la verità, bisogna intervenire con decisione, prendere la scelta migliore per il bene di quella creatura.