I carabinieri passano al setaccio la filiera di produzione dell’olio extravergine di oliva pregiato, nel territorio del Sud-Est ed in particolare nella zona tra la bassa Murgia barese ed il nord Salento brindisino (Binetto, Alberobello, Castellana Grotte, Turi, Noicattaro e Noci in provincia di Bari e Francavilla Fontana, Fasano, Carovigno, Erchie, San Michele Salentino, Ostuni, Latiano, Oria, Cisternino e Ceglie Messapica in provincia di Brindisi).

Durante i controlli sono stati compiuti accertamenti non solo sulla filiera produttiva e sulla conformità dei processi di trasformazione, ma anche sull regolare tenuta della documentazione prevista dalla legge ed ancora sulla correttezza e veridicità delle informazioni riportate nell’etichetta dei prodotti . Le verifiche hanno evidenziato irregolarità a carattere amministrativo in contrasto con la normativa di riferimento: irrogate sanzioni amministrative per un totale di 6.100 euro; contestate 13 diffide per violazioni reversibili, in prevalenza per mancato aggiornamento registri e mancata regolarizzazione del sistema di identificazione delle partite di olio contenute nei silos.

Per l’oggettiva discrepanza delle giacenze e la mancata rintracciabilità degli olii nella fase ascendente della filiera, è stato operato il sequestro amministrativo di 15.000 (quindicimila) litri di olii dichiarati extravergini d’oliva (valore 90.000 euro circa) detenuti nei frantoi, senza la necessaria documentazione di rintracciabilità.

I controlli, in larga parte, hanno anche attestato l’effettiva corrispondenza tra designazione e contenuto del prodotto imbottigliato, i cui esiti rassicurano il consumatore sull’autenticità e sul valore dell’acquisto, nonché sulla alta qualità del prodotto italiano.