Con il riconoscimento delle attenuanti generiche, la Corte di Assise di Appello di Bari ha ridotto da 18 a 14 anni di reclusione la condanna inflitta a Francesco Caldarola, pregiudicato 24enne imputato per l’omicidio di Florian Mesuti, il cittadino albanese 25enne ammazzato nel quartiere Libertà di Bari il 29 agosto 2014.

Caldarola è stato giudicato colpevole di omicidio volontario, porto e detenzione di arma da fuoco. I giudici hanno inoltre escluso dalle parti civili il Comune di Bari, confermando il risarcimento danni ai familiari della vittima.

Secondo le indagini, condotte dalla Squadra Mobile, Francesco Caldarola, figlio di Lorenzo boss del quartiere Libertà, avrebbe punito con la morte un affronto di Mesuti, intervenuto per sedare un litigio tra il fratello minorenne di Caldarola e un coetaneo albanese.

Quanto all’esclusione del Comune dalla parti civili, il sindaco di bari Antonio Decaro ha commentato: “Ho il massimo rispetto per il lavoro della Magistratura, ma da sindaco non posso non sottolineare che le tesi addotte dalla difesa, secondo le quali l’immagine del Comune di Bari non sarebbe stata danneggiata da questo omicidio solo perché avvenuto nel quartiere Libertà, che non sarebbe meta di attività imprenditoriale o turismo, è assurda”.

“Per me e per tutti i cittadini baresi non esistono quartieri di serie A e quartieri di serie B: i quartieri sono tutti uguali, e se un ragazzo muore ammazzato per strada, per di più per futili motivi, che questo accada nel quartiere Libertà o in qualsiasi altro luogo per noi rappresenta una sconfitta e un grave danno per l’immagine della città. Per questo – ha concluso Decaro – intendiamo procedere con il ricorso, affinché l’intera comunità sia risarcita simbolicamente per la morte di un nostro concittadino innocente”.