Vito Piccarreta, capostazione in servizio ad Andria la mattina del drammatico incidente ferroviario, e il suo collega Alessio Porcelli, capostazione in servizio a Corato, sono indagati per disastro ferroviario e omicidio colposo plurimo. Con loro anche un terzo dipendente della Ferrotramviaria, ma la Procura di Trani potrebbe aggiungere altri nomi nel registro degli indagati. I due capistazione sono anche stati sospesi dalla compagnia ferroviaria.

Alle 11,38 circa il treno ET1023 partito da Barletta alle 10,24 e diretto a Bari riceve il via libera dal capostazione di Andria e dal terzo degli indagati, in servizio con lui. Ma non sarebbe dovuto partire perché la linea, a binario unico, è già occupata dal treno ET1018 partito 5 minuti prima da Corato. Dopo 10 minuti il terribile schianto a ridosso della curva, col treno partito da Andria in piena velocità e quello partito da Corato in accelerazione, o almeno cosi dovrebbero essere andate le cose.

Perché è successo? Normalmente, in quella fascia oraria, circolano due convogli per ora in direzione nord, ma quel maledetto lunedì mattina si sono susseguiti diversi ritardi a causa di lavori sulla tratta in uscita da Bari. Dunque, la Ferrotramviaria ha deciso di inserire un terzo convoglio denominato 6 bis che precedeva l’ET1018, generando una così detta “perturbazione” della circolazione. Il 6 bis potrebbe essere stato scambiato per l’ET1018, mandando in confusione Piccarreta che ha così dato il via libera. Alla stazione di Corato si sarebbero però dovuti accorgere dello sbaglio, e avvertire il convoglio partito da 5 minuti.

Quella telefonata, forse, è arrivata troppo tardi, ma questo saranno le indagini a doverlo stabilire, incrociando i fonogrammi scambiati tra le due stazioni e visionando le immagini registrate dalle telecamere a bordo del treno partito da Corato.