Si terrà domani mattina l’udienza che vede coinvolti Marco De Giosa, ex coordinatore del 118 di Bari, rinviato a giudizio per truffa ai danni della Asl di Bari e della Regione Puglia per oltre 400mila euro, insieme ad altri membri della commissione esaminatrice che nel febbraio 2012 avrebbe illegittimamente aggiudicato all’associazione “Misericordia di Corato” la postazione del 118 di Ruvo di Puglia, già gestita dalla stessa prima che fosse indetta la gara, avendone “falsamente attestato il possesso […] dei requisiti previsti dal bando, pur sapendoli insussistenti”, come scritto dal Procuratore Antonino Lupo.

“I capi di accusa sono gravissimi – commentano i consiglieri 5 stelle in Regione Antonella Laricchia, Mario Conca, Marco Galante, Rosa Barone, Grazia Di Bari, Gianluca Bozzetti, Antonio Trevisi e Cristian Casili – gli imputati rispondono a vario titolo di concorso in abuso d’ufficio, falso materiale e ideologico, turbativa d’asta e truffa aggravata e ci chiediamo se la Regione si sia o meno costituita parte civile nel processo, essendo parte direttamente lesa, e se non è decaduta ha intenzione di costituirsi. Se le accuse fossero verificate infatti, la Regione Puglia avrebbe subito un consistente danno erariale, insieme all’ASL di Bari. Già la precedente amministrazione regionale era infatti certamente a conoscenza dei fatti, compreso il ri-eletto consigliere Pentassuglia, all’epoca assessore alla Sanità. È importante che la Regione si costituisca parte civile, non farlo o non averlo fatto sarebbe una svista imperdonabile – concludono – per la Puglia e per chi si è preso la responsabilità di guidarla mantenendo la complessa delega alla Sanità.”

I consiglieri pentastellati specificano di aver già protocollato un’interrogazione a risposta scritta in merito, il 4 agosto “alla quale non abbiamo  ancora ricevuto risposta”. Nell’interrogazione in questione, i cinquestelle chiedevano ad Emiliano se la Asl Ba e la Regione Puglia si fossero costituite parte civile, o intendessero farlo, all’interno del processo nei confronti del dott. De Giosa e del dott. Lagravinese. “Chiedevamo inoltre se, in relazione alle disposizioni per la prevenzione e la repressione della corruzione e dell’illegalità nella pubblica amministrazione, fossero stati adeguatamente valutati i reati contestati al dott. Lagravinese in relazioni alla sua attuale posizione dirigenziale. E in ultimo: quali e quanti siano i dirigenti di struttura complessa e capi dipartimento delle Aziende Ospedaliere della Regione Puglia rinviati a giudizio e condannati per i reati contro la pubblica amministrazione e i provvedimenti assunti sino ad oggi nei loro confronti”.