Trenta euro al giorno per due giorni, prima di andare a chiedere il pizzo alla persona sbagliata ed essere presi a calci e pugni di santa ragione. La festa di San Nicola è finita da giorni ormai, ma continuano a emergere particolari inquietanti sulla gestione criminale di molti aspetti corollari alla sagra.

Dalle testimonianze raccolte da un paio di ambulanti, scopriamo che il 7 e 8 maggio decine e decine di commercianti sono stati costretti a consegnare 30 euro a un gruppo di criminali, sulla trentina d’anni. «O mi dai i soldi o ti foriamo le ruote del furgone». Il fare minaccioso e l’assoluta certezza di ritrovarsi il mezzo danneggiato, hanno convinto gli ambulanti a piegarsi all’estorsione. «Avrei voluto mandarli via a calci in culo – racconta uno tra i più celebri paninari della provincia – ma alla fine ci siamo fatti due calcoli e abbiamo capito che era meglio consegnare i soldi a quei balordi».

Un centinaio di chioschi a 30 euro al giorno fa 3mila euro. Ognuno in quei tre giorni fa ciò che vuole, lo abbiamo documentato in ogni modo e nessuno ci ha ancora smentiti. Troppa gente e controlli inefficaci. Il lungomare, soprattutto quello, è nelle mani della criminalità organizzata, persino il camion che fornisce ghiaccio agli abusivi della coca e della birra ha avuto l’autorizzazione per piazzarsi di fronte al Fortino Sant’Antonio, la zona dove si è assistito a un fiorente spaccio di droga, tanto che le forze dell’ordine si sono fatte vedere in più occasioni.

Per la verità quest’anno da Barivecchia non si era fatto avanti nessuno. I criminali del pizzo arrivavano da un altro quartiere. La sfortuna del capetto è stata quella di avere nel suo quartiere lo stesso soprannone di un altro pezzo grosso della città vecchia. Dopo aver imperversato a piacimento in lungo e in largo, i quattro si sono fatti avanti con l’ennesimo ambulante.

«Mi manda …» gli hanno detto, pronunciando il nomignolo del loro capo. L’ambulante, uno con lo stesso soprannome lo conosceva, ma era un suo caro amico di Barivecchia. «Ora è passato di qua … – ha risposto il venditore con qualche precedente – siete sicuri vi abbia mandato lui?». L’interessato, allertato al telefono, si è palesato in pochi minuti ed è stato chiarito il malinteso. A quel punto il palliatone è stato obbligatorio e il 9 e 10 maggio i commercianti hanno lavorato senza dover sottostare alla minaccia di nessuno. Meglio così, anche se la garanzia di non doversi preoccupare di essere estorti dovrebbe essere assicurata dallo Stato, non della provvidenza del Santo Patrono o dal boss di turno. Che bella Bari, viva San Nicola.