Io taglierò il bollo auto, allora io taglierò l’Irap, ed io taglio il canone RAI, ed io taglio le imposte di successione e io le imposte sulle donazioni, io taglio le tasse universitarie ed io i limiti sul contante. Libero contante in libero stato. Io taglierò il redditometro, allora io taglierò gli studi di settore. Il festival dei tagliatori.

Questa elezione per regole elettorali probabilmente anticostituzionali, per criteri elettivi contorti, per determinazione dei collegi con criteri imperscrutabili e sopratutto per assenteismo, si avvia ad essere una pagina bianca della nostra storia elettorale. Esiste, però un argomento comune, l’argomento degli argomenti ed è il taglio al sistema fiscale, il taglio agli adempimenti fiscali.

La competizione è a chi taglia di più? O meglio, chi promette più tagli vince. Attenzione agli ultimi istanti della campagna elettorale. Chi avrà la possibilità di parlare per ultimo potrà promettere più tagli degli altri. Mi ricorda un racconto di Zavattini. In una gara di Matematica si presenta con il padre . La gara consiste nel dichiarare il numero più grande possibile. Rimangono in gara solo due concorrenti . Il padre ed un certo BINACCHI. Il BINACCHI è in testa, è arrivato a pronunciare un miliardo di miliardi. Ma il padre di Zavattini ha uno spunto irresistibile.

Un miliardo di miliardi di miliardi di miliardi di miliardi di miliardi di miliardi. Non si ferma più… di miliardi di miliardi di miliardi. Cercano di fermarlo. Ha dei mancamenti. Il presidente della Giuria interviene preoccupato per la sua salute : ha delle crisi di apnea ma continua… di miliardi di miliardi di miliardi. In fine si accascia. Il principe Ottone che presenziava alla nobile gara sta per appuntargli nel petto la medaglia di vincitore, quando il suo avversario BENACCHI grida a gran voce : PIU’ UNO!

La folla si precipita ad acclamare il BENACCHI, lo porta in trionfo mentre lo scrittore raccoglie suo padre distrutto e lo sostiene fino a casa. Lo aspetta la moglie ansiosa sull’uscio. Lui, il padre ha il tempo di abbracciare la moglie e di accasciarsi e di dire in un ultimo rantolo: “Se avessi detto più DUE avrei vinto io.”

In questa tornata elettorale, chi parlerà per ultimo potrà proporre PIU’ DUE e vincerà.
Che cosa vincerà? Non si sa ma importante è vincere. Perché siamo arrivati a questo? Forse la mancanza dei partiti, che rimangono le organizzazioni più efficienti del consenso. Forse la mancanza di memoria degli italiani? Forse la mancanza di informazione, di giornalisti che facciano la seconda domanda? Mi sembra tutto una celebrazione, un cerimoniale nel quale al Leader di turno è concesso di dire tutto.

Come possiamo reagire? Nel nostro piccolo ho pensato di dedicare questi nostri incontri a cercare di dare i numeri, le entità che si muovono dietro l’ubriacatura dei tagliatori di tutto. Quali sono le poste vere del bilancio del nostro paese?

Senza conoscere le entità della nostra gestione nazionale diventa velleitario pronunciarsi.
Abbiamo pensato con la redazione di replicare alle vostre domande sulla consistenza effettiva delle poste gestionali. Dare le risposte che mancano al dibattito elettorale.
Ovviamente potremo risultare faziosi, credo che sia normale quando si abbandonano scientemente gli slogan.

Ma il livello del dibattito politico è troppo scadente per non intervenire. Cercheremo di dare i dati che conosciamo e perché no, manifestare la nostra perplessità, i nostri dubbi che riteniamo che possano essere anche i vostri.

Per dare più fruibilità potete inviare i vostri quesiti a [email protected] – Cercheremo di essere sintetici e chiari e soprattutto di meritarci la vostra fiducia. Vi preghiamo pregiudizialmente di replicare in ogni luogo ed ad ogni proposta di diminuzione di tasse con la seguente domanda: “A chi ? A chi ridurre le tasse e quali?” Il resto verrà più facile da comprendere