Nel 2011 la poesia ” Se domani non torno”, è stata scritta dall’attivista peruviana Cristina Torres Càceres, per denunciare e far rumore sul ripetuto caso di femminicidio in Messico. Abbiamo poche informazione sull’autrice, a parte essere molto attiva nel campo della difesa dei diritti dei popoli indigeni.

Si tratta di un componimento, proposto più volte dal movimento “Non una di meno”, nato nel 2015 in Argentina. Ormai è divenuto virale sul web, dopo il discorso  in diretta tv tenuto da Elena Cecchettin, la quale chiede di ricordare sua sorella Giulia, non con quello che oggi possa risultare un semplice simbolo: il minuto di silenzio. Chiede a gran voce “Bruciate tutto”, come la protagonista della poesia di Torres Cáceres: “Mamma, distruggi tutto”.

L’autrice, con i suoi versi, cerca di riprodurre una lettera composta da una donna vittima di violenza, desinata a sua madre. Coloro che si trovano davanti a questi versi, hanno modo di guardarsi intorno e riflettere su quanto ancora occorre fare per poter estirpare un fenomeno così pericoloso e grave.

Le vittime di violenza, ad oggi, sono innumerevoli in tutto il mondo, scatenando così  un atto che spesso sfocia nel femminicidio e nella disuguaglianza di genere.

Anche la Polizia di Stato, sulla pagina Instrgam ha voluto divulgare i versi di “Se domani non torno”, scatenando così una serie di ripetuti commenti  e critiche da parte di molteplici donne, le quali accennano situazioni poco piacevoli in cui si sono trovare, nonostante abbiano chiesto aiuto alle forze di sicurezza, non hanno avuto alcun tipo di aiuto e risvolto positivo.

“Lotta per le vostre ali, quelle ali che mi hanno tagliato.
Lotta per loro, perché possano essere libere di volare più in alto di me.
Combatti perché possano urlare più forte di me.
Perché possano vivere senza paura, mamma, proprio come ho vissuto io.
Mamma, non piangere le mie ceneri.

Se domani sono io, se domani non torno, mamma, distruggi tutto.
Se domani tocca a me, voglio essere l’ultima.”

– Cristina Torres Càceres