Trentadue anni fa la nave Vlora attraccava nel porto di Bari con circa 20mila albanesi, costretti a scappare dalla loro terra natia in cerca di speranza e di un futuro che potesse garantire una vita migliore, modernità, occupazione per ognuno di loro e per le famiglie, e che fino a quel momento avevano osservato quel benessere solo in televisione. Lo sbarco dell’8 agosto 1991 per i pugliesi ha in qualche modo significato fare i conti in concreto con le migrazioni di massa, nonostante fossero cominciati tempo prima gli sbarchi sulla costa adriatica del Salento, organizzati in piccoli gruppi.

Per Bari, ma in fondo per tutti i pugliesi, quello della Vlora fu un evento eccezionale, in un primo momento di panico, impreparazione per le grandi difficoltà vissute in quelle giornate, timore che si trasformò in fortissimo desiderio di voler dare speranza, accoglienza, e partecipazione senza limiti, consacrando il territorio pugliese a ponte di solidarietà, umanità, futuro e vita per tanti fratelli albanesi. Oggi, stando ai dati Istat, gli stranieri residenti in Puglia all’inizio del 2023 erano 138.689 a cui bisogna aggiungere anche i richiedenti asilo.

Gli eventi per il 32° anniversario

8 agosto ore 11.30 – Teatro Piccinni – Ingresso Libero
Tib Teatro
Massimiliano Di Corato
La nave dolce
interprete Massimiliano Di Corato, scene Bruno Soriato, aiuto regia Vassilij Gianmaria Mangheras, luci e suono Francesco Manzoni, scenotecnico Sofia Leprotti, testo e regia Daniela Nicosia.

Tre voci – quella di chi si mette in viaggio, quella di chi accoglie, quella di chi guarda – e una storia. Tre lingue: un idioma italo-albanese – il viaggio, le attese, l’approdo; un idioma italo-pugliese – la coscienza critica; l’italiano – lo stupore. Tre punti di vista: un giovane albanese, un barese, un bambino a testimoniare un evento che ha mutato per sempre la storia dell’immigrazione. 8 agosto 1991, nel porto di Bari, attracca la nave Vlora carica di 20mila albanesi. Ventimila persone che arrivano, in un sol colpo, sono un Paese intero. E un Paese intero non lo si può rispedire a casa come fosse un pacco mal recapitato. Da un lato le autorità governative che vogliono quei 20mila, rinchiusi, tutti insieme, nello stadio cittadino trasformato da luogo di incontro in anfiteatro di una assurda lotta per la sopravvivenza, mentre gli elicotteri controllano dall’alto. Dall’altro la comunità di Bari, che accoglie anche a suon di paste al forno e focacce raccolte tra le famiglie! Una vicenda esemplare che apre lo sguardo sul panorama politico europeo degli anni ‘90, sulle ferite ancora aperte. Questa storia ritrova oggi piena attualità. È una storia che parla di mare e di una nave presa d’assalto. È una storia di fuga e sogni. È una storia di desideri e pulsioni di libertà. È una storia che vive ancora sulla pelle di chi l’ha vissuta. È una storia di integrazione e incontro. È una storia intessuta di storie. È una storia che non è finita. Una storia che vuole ancora essere raccontata.

Premio “Gigi Dall’Aglio”, Festival Teatrale di Resistenza, Reggio Emilia 2021
Premio speciale “Da Sud”, IV Edizione Premio Teatrale Mauro Rostagno, Roma 2022

8 agosto ore 19.00 – Museo Civico – Ingresso libero
Storie di un evento straordinario
La Vlora, il volto dell’accoglienza – documentario
regia Vincenzo Losito, Stefano Sasso
con la partecipazione di Ivan Bonsante, Giuseppe Dalfino, Elisabetta Genchi, Eva Menski, Jasmine Pignatelli, Festim Thartori, Lorenzo Turi; sceneggiatura Vincenzo Losito, riprese e montaggio Stefano Sasso, presa diretta e post produzione audio Francesco Piro, seconda camera Tonia Laterza, traduzioni Alessia Cofone.

Dopo più di 30 anni dallo sbarco dei 20mila albanesi nel porto di Bari, il documentario prova a ricostruire qualcosa che per anni, a causa dei fatti di cronaca, politica locale e nazionale, è stato oscurato: il valore dell’ospitalità della comunità barese in quel caldo 8 agosto del 1991. Un fotografo, un imprenditore, una mediatrice culturale, un professore, un’artista, una casalinga e un avvocato, attraverso i loro ricordi e le loro storie, ricostruiscono quest’evento straordinario ripercorrendo le tappe del viaggio dall’Albania al suo approdo a Bari, ponendo l’attenzione sul valore dell’ospitalità a trent’anni dall’accaduto.