Stanchi della situazione attuale, gli studenti pugliesi sono pronti a scendere in piazza venerdì 19 novembre. Lo annunciano le basi della Rete degli Studenti Medi pugliesi, sindacato studentesco italiano, che hanno organizzato una manifestazione nella città di Taranto, per porre l’attenzione sulla situazione scolastica attuale e sul continuo disinteresse delle istituzioni nei confronti dei giovani. Il ritrovo è alle ore 9:00 davanti l’Arsenale di Taranto, la partenza è prevista per le 9:30 con arrivo in Piazza della Vittoria dove si svolgerà un presidio.

“La nostra generazione si trova a subire le conseguenze delle scelte delle classi dirigenti che hanno governato il Paese e il Mondo negli ultimi decenni, scelte che, nella maggior parte dei casi, non hanno preso in considerazione gli effetti sul futuro e chi questo futuro lo avrebbe vissuto – si legge nel comunicato – Dopo la Pandemia le contraddizioni scatenate da queste scelte sono diventate evidenti a chiunque. Come in ogni momento storico di crisi, queste contraddizioni ci danno la possibilità di attuare un cambiamento profondo della società che viviamo. Abbiamo ancora la possibilità di governare questi cambiamenti e incidere sui problemi che viviamo ogni giorno, agendo sui grandi temi del nostro presente”.

“Come Rete degli Studenti Medi, abbiamo sentito l’esigenza di scendere in piazza per dare voce alla nuova generazione , quella proprio più precaria e con il futuro più incerto. Siamo stanch3 di non essere ascoltat3 e dover subire le conseguenze delle scelte sbagliate degli ultimi decenni, per questo siamo pront3 a fare tabula rasa e ripartire da zero, riappropriarci degli spazi che dovrebbero spettarci, portare avanti la bandiera dell’uguaglianza prima di tutte le altre e pretendere un’istruzione realmente gratuita, di qualità e libera”, annuncia Francesca Ancona, portavoce della Rete degli Studenti Medi Brindisi.

“Il 19 novembre noi giovani scenderemo nelle piazze di tutta Italia, manifesteremo proclamando con forza la nostra contrapposizione rispetto al tragico scenario che ci vede costretti. A seguito della situazione post pandemica, sono emerse in maniera ancora più evidente tutte le falle che il sistema scolastico presenta da tempo. In risposta a ciò troviamo ancora una volta una legge di bilancio che non prevederà massimi investimenti nel settore scolastico. Protagonista del futuro e della maggior parte delle discussioni attuali, la generazione più precaria della storia è arrabbiata! Davanti alla stesura di un PNRR che non ci concede peso politico né possibilità di esposizione, né tantomeno garantisce risposte per nuove generazioni, siamo stanchi e pronti a scendere in piazza, urlare e pretendere con chiarezza un’inversione di rotta che ci vedrà protagonisti”, dichiara Laura Semeraro, coordinatrice del Collettivo 080 Rete degli studenti medi.

“Le nostre rivendicazioni partono dall’ambiente in cui spendiamo gran parte della nostra vita adolescenziale, la scuola. È necessario un superamento della didattica frontale per una didattica partecipativa e cooperativa, valutazione narrativo-descrittiva andando oltre la valutazione numerica, abolizione della bocciatura, esame di stato coerente con gli ultimi anni e centrato sul percorso e sugli interessi dellǝ studentǝ. Importante è poi soffermarsi sulla sicurezza negli ambienti scolastici e un rinnovo dei trasporti, con gratuità per lǝ studentǝ”, si legge ancora nella nota diffusa dalle organizzazioni studentesche che scelgono di utilizzare un linguaggio volutamente privo di genere. E, proprio a proposito degli aspetti connessi a questa scelta, scrivono: “Si richiede un altro genere di scuola, con educazione sessuale e all’affettività obbligatoria nei percorsi didattici, carriere Alias per le persone transgender, bagni genderless, tampon Box nei bagni scolastici, distribuzione di contraccettivi nelle scuole”.

Tra le priorità, gli studenti individuano “la transizione ecologica, quindi è necessaria un’educazione Ambientale nelle scuole e un piano straordinario di Edilizia sostenibile e efficientamento energetico degli istituti”; ritengono “necessaria” all’interno delle scuole la “formazione lavorativa, quindi PCTO di qualità, legati al percorso d’istruzione e rispettosi delle norme vigenti per quanto riguarda la sicurezza sul lavoro, formazione sui diritti dei lavoratori, a partire dall’educazione civica”.
Infine, concludono “l’ultimo punto, ma non per importanza, è la salute psicologica, si richiede attenzione su una Riforma dei Centri Informazione e Consulenza (CIC) e trasformazione in Sportelli di Assistenza Psicologica Scolastica, percorsi di consapevolezza e formazione sui Consultori nelle scuole e facilitare l’accesso delз studentз all’assistenza psicologica gratuita e un istituzione dello Psicologo di Base”.

“Costruire una società migliore e più giusta è ancora non solo possibile, ma necessario. Invitiamo tutti gli student3 a scendere in piazz! – scrivono le organizzazioni studentesche – “Per la manifestazione verranno osservate tutte le misure di contenimento del Covid-19, ricordiamo pertanto l’obbligo di mascherina”.