Dopo la richiesta dei presidi attraverso l’Anp Puglia per ottenere dei bus dedicati unicamente al trasporto degli studenti, in modo da favorire il totale rientro a scuola senza il bisogno di scaglionare gli orari d’ingresso, è arrivata la risposta della prefetta di Bari, Antonella Bellomo, che con l’assessore all’Istruzione, Sebastiano Leo, e quella ai Trasporti, Anita Maurodinoia, ha fatto il punto della situazione riguardo i rientri.

“Pensare a mezzi dedicati alla scuola è una attività su cui riflettere – dichiara la prefetta – ma di complicata attuazione, perché questo significherebbe ripensare completamente il servizio del trasporto pubblico. La maggior parte degli imprenditori del settore trasporti ha assicurato che il servizio in sicurezza può essere realizzato. Continueremo a monitorare e verificare la situazione, anche in relazione all’eventuale potenziamento dei mezzi. Guardiamo con attenzione alle nuove indicazioni del Comitato tecnico scientifico e del Governo”, dice Antonella Bellomo.

È ormai noto che il Green Pass potrebbe tornare utile anche per il rientro in presenza a scuola e per poter usufruire del servizio dei mezzi pubblici: “Sul certificato verde nelle scuole andrei cauta – spiega la Bellomo -. La Regione ha comunicato che le sessioni vaccinali scolastiche cominceranno a fine agosto. Non credo, quindi, che si possa arrivare all’inizio del nuovo anno scolastico con una copertura totale. Senza tener conto delle eventuali remore dei genitori a vaccinare i figli minorenni, che ritengo probabili”, conclude la prefetta.

Matteo Colamussi, presidente di Asstra Puglia e Basilicata, l’associazione delle aziende di trasporto pubblico delle due regioni insiste invece per lo scaglionamento degli orari d’ingresso.

“Sorprende questa ulteriore uscita dei presidi – dichiara stizzito Colamussi -, a mio avviso infelice, rispetto al fatto che il mondo della scuola nasconde ancora una volta il vero problema. E cioè che non vuole cambiare abitudini”. La rabbia di Colamussi sarebbe dovuta al fatto che “il trasporto pubblico scolastico non è un servizio a domanda. Questa pandemia impone a ciascuno di noi senso di responsabilità e la capacità di trovare soluzioni applicabili e neanche troppo onerose”, conclude il presidente di Asstra.