“Giungerete alla fermata di Matera Serra Rifusa, il cui terminal intermodale inaugurato nel
Gennaio del 2019 risulta essere una infrastruttura poco utilizzata e mai entrata realmente a
regime; transitando poi dalla Stazione di Matera Villa Longo, giungerete alla nuova Stazione di Matera Centrale, imponente infrastruttura progettata dall’Architetto Boeri, che riteniamo
essere un nonluogo espropriato della sua vera funzione: quella di stazione ferroviaria. Basti
pensare che tutte le attività di informazione o assistenza all’utenza, anziché svolte da personale qualificato FAL, vengono gestite dai dipendenti della ditta di pulizia. Probabilmente, in circa 1 ora e 15 minuti, sarete arrivati a destinazione. Un comune cittadino, invece, ci impiega circa 1 ora e 50 minuti”.

È la parte iniziale della missiva mandata da Usb Puglia, Usb Basilicata e Faisa-CONFAIL Basilicata ai rappresentanti dei Paesi che il 29 giugno parteciperanno al G20 di Matera.
I sindacati intendono segnalare le grandi contraddizioni di un sistema ferroviario che “ovviamente” si prepara a mostrare il lato buono e nasconde la polvere sotto il tappeto. Il 29 Giugno i componenti del G20 si serviranno di un treno delle FAL per recarsi da Bari a Matera.

Mentre l’utenza si servirà degli autobus sostitutivi che recentemente presentavano problemi agli impianti di aria condizionata, i Ministri saliranno a bordo del treno da Bari Scalo, stazione normalmente interdetta al servizio viaggiatori.

La lettera prosegue così: “Se poi prendiamo sotto esame la restante parte delle tratte ferroviarie lucane, e più precisamente quelle che collegano la regione Puglia con la Città di Potenza, ci troveremo di fronte ad uno scenario a nostro avviso ancora più drammatico: le tratte ferroviarie interrotte, come la San Nicola – Avigliano Scalo chiusa da 8 anni, oppure in esercizio ma isolate dalla restante rete ferroviaria FAL, come la linea San Nicola – Genzano, sono solo parte di quell’insieme di criticità oramai sistemiche e radicate che costringono l’utenza ad affrontare un viaggio di oltre 4 ore, con 3 cambi e 4 mezzi diversi (2 autobus e 2 treni), per percorrere i 150 km circa di linea che dividono Bari da Potenza.
Con la presente abbiamo voluto mostrarvi una realtà differente, vissuta da un’altra prospettiva: quella dell’utenza! Un’utenza ormai rassegnata, succube dei continui disservizi e che gradualmente si sta disaffezionando all’utilizzo del trasporto pubblico. Tutta una serie di criticità che inducono noi organizzazioni sindacali a mettere in discussione le reali capacità dell’attuale management e per la cui risoluzione auspichiamo una reale riforma degli attuali assetti gestionali delle Ferrovie Appulo- Lucane.”