Il comitato tecnico scientifico si riunirà oggi alle 18.30 per decidere se e quando eliminare l’obbligo delle mascherine all’aperto. Le ipotesi sul tavolo sono diverse. C’è chi parla del 28 giugno come data, ma i più cauti propongono addirittura il 2 o il 5 luglio. L’obbiettivo è avere il risultato di una settimana di Italia in zona bianca in modo da capire l’andamento dei contagi. La scelta della data è anche commisurata all’andamento della campagna vaccinale; l’obbiettivo del CTS e del governo è abolire l’obbligo raggiunta la soglia del 50% di vaccinati con almeno una dose.

L’addio all’uso della mascherina sarà, però, accompagnato da una serie di precauzioni e obblighi inserite nel prossimo decreto. Secondo i dati analizzati dagli esperti la veicolazione del virus all’aperto è bassissima, ma quello che preoccupa maggiormente sono le varianti che prendono sempre più piede.

Una decisione al vaglio del comitato che va avanti da settimane parallelamente alla lotta interna al governo sulla data. La decadenza dell’obbligo della mascherina all’aperto, secondo gli esperti, deve essere fatta su basi solide e su dati rassicuranti in modo da evitare l’effetto estate 2020. Lo scorso anno c’è stata un impennata di casi che ha innescato la seconda ondata. L’obbiettivo degli esperti è quindi evitare che si ripeta quanto accaduto lo scorso anno.

Manca invece una data precisa per la riapertura delle discoteche. L’obbiettivo è quello di avere il via libera per il 1° luglio. Nonostante quasi tutte le attività abbiano riaperto, e siano per decadere l’obbligo della mascherina all’aperto, resta l’incognita discoteca. Un nodo difficile da sciogliere sia per il governo che per il CTS a causa dei molti problemi legati alla sicurezza dei luoghi e degli utenti. Una situazione in stallo da mesi, nonostante nel resto d’Europa già a maggio siano stati fatti dei test e le discoteche hanno riaperto.

L’associazione dei gestori di discoteche ha proposto alcune linee guida per la riapertura ma per gli esperti del CTS non sembrano essere sufficienti a garantire la sicurezza delle persone. Il nodo è: tracciare i contatti in caso di positività, monitorare gli ingressi e il numero di persone. Non basta un tampone o un certificato verde per essere sicuri.