“Alle scuole pugliesi sono stati assegnati 79.162.022,77 milioni di euro che non serviranno per dare stabilità all’organico, ma soltanto per sopperire a necessità temporanee. Inoltre, il contingente di 3.705 immissioni in ruolo autorizzate dal Mef è astratto, in quanto in molte graduatorie di merito e permanenti non vi sono aspiranti”.

A dichiararlo è Gianni Verga, segretario generale della UIL Scuola Puglia, dopo l’intesa sottoscritta tra il Ministro e le organizzazioni sindacali, che ha come principale obiettivo quello di garantire l’avvio dell’anno scolastico 2020/21 in presenza e nel rispetto delle regole di sicurezza per il contenimento della diffusione di COVID 19.

“Bene ha fatto la UIL Scuola, a livello nazionale, a chiedere e ottenere la possibilità di compensare eventuali posti rimasti vacanti, a livello di singola provincia, prioritariamente tra le classi di concorso o posti dello stesso grado di istruzione e, in subordine, in altro ordine e grado – spiega Verga -. Sarà lo strumento per fare qualche decina di nomine in ruolo in più, visto che sarà certamente impossibile saturare i 3.705 posti autorizzati dal Mef, considerata l’indisponibilità del Governo a stabilizzare subito i tanti precari”.

Il protocollo è caratterizzato da elementi quali l’orario delle lezioni che non può andare a discapito degli alunni e del diritto all’istruzione, le misure di garanzia per il lavoratori “fragili”, la riduzione degli alunni per classe, test, gratuiti e su base volontaria da eseguire presso le strutture di medicina di base e non presso le scuole, distribuzione di mascherine per il personale scolastico e per gli studenti in condizione di lavoratore nonché di ulteriori DPI previsti per i docenti di sostegno.

“Si pensi che in Puglia sono state presentate 57.313 domande per le graduatorie del personale docente. Una odissea che sarebbe stata parzialmente evitata se si fosse proceduto con una stabilizzazione straordinaria – conclude Verga -. Invece, per il personale ATA si prevede di non coprire tutti i posti vacanti, dando come al solito le priorità al risparmio rispetto all’efficienza del sistema scolastico, anche in un momento di emergenza come l’attuale”.