È stata presentata questa mattina la nona edizione del Rapporto “Amministratori sotto tiro”, che censisce gli atti di minaccia e di violenza nei confronti degli amministratori locali e dei funzionari della Pubblica amministrazione relativi al 2019.

La Puglia si colloca al secondo posto a livello regionale, con 71 casi totali e un aumento del 20% rispetto al 2018. Sono 14 gli atti intimidatori registrati nella provincia barese, la terza provincia più colpita della Puglia dopo Foggia e Lecce.

Tra gli episodi segnalati ad Altamura spari nella notte contro il garage di proprietà del consigliere Marco Colonna; a Polignano a Mare il vicesindaco Salvatore Colella ha deciso di lasciare la delega Suap dopo aver subito minacce reiterate rivolte alla sua persona e ai componenti della sua famiglia; a Gioia del Colle una busta contenente due bossoli di pistola è recapitata al Sindaco Giovanni Mastrangelo. Sul bordo interno della missiva la scritta “la vendetta si serve a freddo”, mentre a Cellamare una lettera contenente minacce è stata recapitata al Sindaco Gianluca Vurchio, oggetto di intimidazioni anche nel 2020.

“Per ritrovare un dato più elevato bisogna risalire al Rapporto relativo al 2013, quando censimmo 75 casi in un anno – si legge nel report -. Dal 2015 sono complessivamente 313 i casi censiti da Avviso Pubblico nella regione. Più di una intimidazione a settimana”.

Sono 559 gli atti intimidatori censiti in tutta Italia, uno ogni 15 ore. Sono state 83 le Province coinvolte – oltre il 75% del territorio nazionale –  e 336 i Comuni colpiti, il dato più alto mai registrato.

“Il fenomeno delle minacce agli amministratori locali è diventato una questione nazionale – ha dichiarato Roberto Montà, Presidente di Avviso Pubblico e Sindaco di Grugliasco – Il Rapporto Amministratori Sotto Tiro mira a far crescere questa consapevolezza e la percezione della gravità nell’opinione pubblica e al mondo politico. La crisi sanitaria generata dal Covid sarà accompagnata da una forte crisi economica e sociale che le mafie stanno già cercando di sfruttare per accumulare consenso sociale sui territori ed espandere la loro presenza nel nostro sistema produttivo e all’interno degli Enti locali. Le pressioni non mancheranno, così come il tentativo di corrompere amministratori, funzionari e dirigenti pubblici”.

“Gli atti intimidatori contro gli amministratori locali costituiscono una tematica attuale di estrema delicatezza, specie in questa fase dell’emergenza Covid – ha evidenziato il ministro dell’Interno Luciana Lamorgese – Il fenomeno è in crescita e richiede attenzione perché i sindaci e gli amministratori rappresentano il punto di riferimento immediato per le comunità provate dagli effetti della pandemia. L’intimidazione contro un sindaco non solo è un’offesa alla comunità, ma è una lesione dei valori alla base del vivere civile, del principio democratica. Invito chi è vittima di tali atti a denunciare gli episodi per erodere la cosiddetta cifra oscura: noi dobbiamo conoscere per poter intervenire”.