Questo primo maggio rappresenta uno spartiacque cruciale per milioni di lavoratori. C’è chi non si è mai fermato, chi ha già ripreso ad esercitare la propria professione con le riaperture concesse a step dal Governo e chi è in attesa di tornarci a partire dalla Fase 2 prevista per il 4 maggio.

Le aziende italiane sono pronte a ripartire e a rimettere in moto l’economia nel Paese. “Abbiamo lavorato finché c’è stato consentito, fino al lockdown definitivo – dichiara Michele Zonno, direttore Biosalus Bari -. La difficoltà dell’emergenza ha colpito molte attività commerciali, la nostra azienda ha garantito normalmente la retribuzione degli stipendi per i mesi di marzo e aprile. Ora, dopo lo slittamento al 18 maggio, siamo costretti a ricorrere alla cassa integrazione ma quando ripartiremo il 4 maggio ci sarà lo stesso numero di dipendenti. Il personale non è stato ridotto”.

Nulla sarà come prima, anche il mondo del lavoro che verrà rivoluzionato. Guanti, mascherine e altri sistemi di prevenzione saranno necessari per tutelare la salute di dipendenti e clienti. “Stiamo pensando a come affronteremo il lavoro una volta che riapriremo – afferma Zonno -. Ci stiamo munendo di tutti i dispositivi di protezione personale per i nostri consulenti visto che il nostro lavoro è quello di andare nelle case o negli uffici dei clienti. Un’azienda che porta salute, deve pensare alla salute. Arriverà a giorni una porta intelligente che igienizzerà gli indumenti, permetterà la misurazione della temperatura corporea e ti redarguirà in caso di mancato utilizzo di mascherina”.