Dopo due ore di Consiglio dei ministri, il premier Giuseppe Conte ieri sera ha parlato alla Nazione annunciando il decreto Rilancio per sostenere i lavoratori, le imprese e le famiglie colpiti dall’emergenza sanitaria dovuta al coronavirus.

Un decreto di 464 pagine e con 256 articoli che stanzia 55 miliardi di euro. “Un lavoro complesso – spiega Conte – che ha richiesto un lavoro incredibile per orientare l’economia a una nuova ripartenza”.

Sono previsti aiuti e interventi per imprese, lavoratori autonomi, professionisti e famiglie. Si spostano le scadenze di alcune tasse (l’acconto Irap viene del tutto cancellato); si cambiano le regole della Cassa integrazione in deroga e se ne snelliscono le procedure; si aumentano introducono voucher per le vacanze e si incrementano i bonus per lavoratori autonomi e partite Iva e per le baby sitter, in soccorso delle famiglie con bambini rimasti da mesi a casa, senza scuola.

Come ha sottolineato il ministro dello Sviluppo economico, Stafano Patuanelli, il nuovo decreto va dal sostegno delle imprese con circa 16 miliardi tra contributi a fondo perduto per le più piccole alla capitalizzazione delle più grandi, dallo stop dell’Irap al taglio di bollette e affitti.

Inoltre saranno stanziati per i lavoratori 25,6 miliardi per gli ammortizzatori sociali, rinnovati (con altre 9 settimane di cassa integrazione) o allargati (con i bonus anche per chi non li ha avuti prima). Aiuti per le famiglie e oltre 3 miliardi per la sanità con l’assunzione di quasi 10mila infermieri. In più 1,4 miliardi saranno destinati alle università e 4 mila ai nuovi ricercatori ed ecobonus al 110% «per ristrutturazioni green» per far ripartire l’edilizia.

“La premessa per concretizzare la ripresa – sottolinea Conte – promettiamo di recuperare il tempo perduto sulla cassa integrazione. Non ci sono sfuggiti i ritardi e cerchiamo di rimediare, confidiamo di erogare gli ammortizzatori ancora più speditamente di come accaduto finora e di semplificare e fare in modo che le risorse stanziate arrivino in modo semplice, rapido e veloce”.

Il 13 maggio è stato anche l’ultimo giorno del lockdown. Conte in conferenza stampa ha annunciato che per le prossime riaperture proporrà ai ministri di adottare un decreto legge per coinvolgere di più il Parlamento. “Ormai siamo usciti dalla fase più acuta, è la soluzione migliore».