Francesco Mongelli, avvocato sessantenne barese, è ricoverato nel reparto Malattie infettive del Policlinico dopo essere risultato positivo al coronavirus. Da una settimana è in isolamento e in un’intervista concessa a La Repubblica ha voluto raccontare la sua esperienza, sfruttando l’occasione per mandare un messaggio a tutti i suoi colleghi che continuano in questo periodo a lavorare.

Il legale sostiene di aver preso tutte le precauzioni necessarie, tanto da chiudere lo studio il 6 marzo per evitare colloqui e incontri. È uscito di casa solo due volte per fare la spesa ma sempre con la massima cautela, indossando guanti e mascherina. Nonostante ciò ha contratto il virus, la scoperta in clinica una seduta di dialisi. Febbre a 38, test del tampone ed esito positivo.

Nel tempo a sua disposizione in ospedale, Mongelli spesso intrattiene conversazioni in chat con i suoi colleghi. L’avvocato ha scoperto che soprattutto i più giovani stanno continuando a lavorare nonostante gli uffici siano chiusi e i termini siano sospesi. Chi si reca in studio, chi in tribunale, chi parla con questo o con quel cancelliere. Nulla di così importante in grado di mettere al repentaglio la propria salute. Da qui l’appello di limitare al massimo i contatti, per scongiurare qualsiasi ipotesi di contagio e evitare questo virus che non perdona.