Si recano alla Guardia Medica di Casamassima, ma il medico di turno suggerisce di rivolgersi al medico di famiglia la mattina seguente. La denuncia su quanto accaduto ieri sera arriva dal consigliere regionale del Movimento 5 Stelle, Mario Conca.

“Una coppia si è rivolta alla Guardia Medica poiché la donna era malata da giorni. Senza visitarla il medico ha deciso che fosse un caso differibile – scrive Conca –  allora mi chiedo perché si chiama continuità assistenziale”.

“Quando li chiamiamo per farli venire a casa – spiega il consigliere regionale – non ci vengono quasi mai perché non hanno la vigilanza o hanno gente in attesa. Se si va a suonare direttamente, può capitare che non ti aprano perché hanno paura oppure il videocitofono non funziona o dicono di non aver sentito o dicono di essere in visita. Se chiami al fisso, molto spesso, ti dicono di chiamare il 118 oberandolo oltremodo. Se ti rechi lì ti dicono di andare all’indomani dal medico di famiglia, sempre che non faccia il pomeriggio. Dopo le 22 non possono prescrivere tutti i farmaci e sono sprovvisti di strumentazione medica per poter fare un minimo di diagnosi, non per colpa loro ma di chi li organizza”.

“Ma che cavolo li paghiamo a fare? Per dormire o riscaldare la sedia o fare qualche consulto telefonico? Ho provato a chiamarlo io stesso per cercare di comprendere meglio – continua – non c’è stato verso, una saccenza e disumanità sconcertante. Mentre cercavo di spiegargli il mio punto di vista si è sentito addirittura minacciato”.

“Ho desistito ed ho allertato il governatore Emiliano, Sanguedolce, la direzione sanitaria e l’Ordine dei Medici, sperando che qualcuno gli dica come comportarsi con la gente che alle nove di sera non se ne andrebbe in giro a stalkerare i medici se non fosse strettamente necessario. Non voglio generalizzare, ci saranno guardie mediche sicuramente coscienziose, ma è un servizio assolutamente inefficace per come è oggi organizzato – conclude Mario Conca -, ruolo unico tutta la vita. Qualche rimedio bisognerà pur prenderlo però, altro che filtro territoriale, povero pronto soccorso”.