Trasferimento del mercato del lunedì in via Portoghese, tutto e il contrario di tutto: da una parte l’amministrazione comunale, dall’altra una fetta di opposizione, con in testa il consigliere Giuseppe Carrieri; ai lati gli operatori mercatali divisi a loro volta in due parrocchie. In mezzo un divano “ballerino”. Messa così, è una gran confusione in cui cercare di mettere ordine è abbastanza complicato.

Prima di tutto le cifre: i venditori sarebbero 270-280, per qualcuno 230, noi ci siamo stati l’altro ieri e ne abbiamo trovati sì e no un centinaio. I conti non tornano, ma è necessario fare in modo che siano a posto per procedere con lo spostamento: “Prima di tutto – ci ha detto un ex confcommercio – dobbiamo capire esattamente quanti siamo”.

L’ipotesi avanzata dalla Giunta è quella di spostare il mercato nell’area antistante il Tribunale dei minorenni. L’idea ha raccolto consensi, ma non unanimi. Una parte dei venditori, infatti, si dice disposta a rimanere in via Portoghese, magari risistemata dello stretto necessario, in attesa che si concretizzi il piano avanzato dall’amministrazione. Ma ci vorrà del tempo, probabilmente più dei due anni previsti.

Gli altri operatori, invece, d’accordo con il consigliere comunale Giuseppe Carrieri, ritiene la cosa non fattibile, anche per i tempi biblici su cui tra l’altro non vi è certezza. Da qui la proposta si spostare tutto tra via Anita Garibaldi e corso Mazzini, dove secondo loro si potrebbe andare anche velocemente, previa realizzazione di alcuni lavoretti di adeguamento. Poca roba a loro dire, con l’accortezza di riservare gli stalli prima di tutto ai baresi, e poi ai forestieri, com’è stato fatto a Foggia. Un’altra soluzione che divide tutti. Insomma, la bagarre elettorale rischia di portare ulteriormente per le lunghe la faccenda e di causare altri morti tra gli ambulanti.

In tutto questo, nel frattempo, a ridosso delle bancarelle in via Portoghese c’è un benedetto divano che ormai da mesi continua a fare la spola tra campagna e area mercatale. Nessuno lo vuole, ma nessuno se lo porta via.