I gestori dei locali di Barivecchia avevano vinto la battaglia ma non la guerra: in piazza Mercantile si torna a combattere per i gazebo. Dopo sette anni di tregua, sancita a suon di “stop alle strutture fisse e via libera ad allestimenti più leggeri”, la Soprintendenza ha intimato ai gestori di smontare gli arredi urbani all’orario di chiusura. Saracinesche chiuse per cinque giorni, questa la pena che i trasgressori dovranno scontare.

I controlli sono scattati nel cuore della notte di Pasqua e i successivi sopralluoghi della Polizia municipale stanno allarmando i titolari di bar, ristoranti, pub e gelaterie. Al momento sembrerebbero almeno cinque le attività già ispezionate e raggiunte da apposita multa e diffida. Si rispolvera così un passaggio del regolamento comunale di occupazione di suolo pubblico che interessa le aree comprese tra la Cattedrale e la Basilica, passando per la centralissima piazza Mercantile e la zona del Castello.

A riaprire il caso è stata la nota inviata qualche settimana fa dalla Soprintendenza al Comune. Con questa, l’organo del Ministero ai Beni Culturali ha richiesto controlli e verifiche su quelle attività commerciali che occupano “aree di rispetto di chiese e monumenti sottoposti a tutela diretta e ricadenti nella zona ‘a’ di rilevanza storica ambientale”. Aree in cui non è consentita l’occupazione di suolo pubblico.

Durante le ore di chiusura, gli elementi di arredo urbano dovranno essere rimossi e riposti all’interno degli esercizi commerciali o accatastati con ordine. Eccezione solo per gli ombrelloni purché chiusi. Una patata bollente insomma, per i ristoratori del borgo antico che, in base a questa prescrizione, sarebbero costretti a montare i paraventi ogni mattina e a smontarli nel cuore della notte. Spreco di tempo e denaro, senza contare la necessità di ampi spazi interni che non tutti i locali possiedono.

Barivecchia non è il solo campo di battaglia. La prescrizione riguarda infatti l’intera ‘zona a’ che il regolamento comunale individua in tutta la litoranea dal lungomare De Tullio  al lungomare Trieste, Punta Perotti, nell’intero quadrilatero del Murat, compreso fra corso Vittorio Emanuele II, corso Cavour, corso Italia e via Quintino Sella, e nelle periferie come la zona centrale e la litoranea di Palese e i centri storici di Torre a Mare, Santo Spirito, Carbonara, Ceglie e Loseto.