Gianni Tanzariello, amministratore del consorzio Media Tv Network.

“Spero di essere in onda domani sera, ma a questo punto non so dirvelo”. Con questa laconica chiusura, pochi minuti fa, Gianni Tanzariello, amministratore del consorzio Media Tv Network, ha salutato i telespettatori della monopolitana Canale 7, che del suddetto consorzio fa parte insieme ad altre quattro emittenti.

Per un errore dello Stato, che nel 2012 ha di fatto inserito nel bando per il passaggio dall’analogico al digitale delle frequenze che non gli appartenevano e che interferiscono con altri paesi europei, le aziende radiotelevisive che se le erano aggiudicate sono infatti costrette in queste ore a lasciarle. Immaginate di prendere in affitto un immobile con la certezza di poterne disporre per vent’anni, arredarlo e sistemarlo con cura e che invece, dopo quattro anni, il proprietario venga a dirvi: “Dovete lasciarlo, perché ho scoperto che non è mio”. Un esempio spicciolo, ma calzante che spiega benissimo quello che stanno vivendo Canale 7 e più di un’altra decina di emittenti pugliesi.

Trasmissioni a reti unificate, incontri con esponenti del Governo e politici locali: nulla è servito a fermare quello che si può configurare come un grandissimo danno ad aziende e lavoratori, nonché al pluralismo dell’informazione. Oltre al danno, poi, c’è la beffa di tre frequenze liberatesi qualche tempo fa e assegnate con un nuovo bando, aperto a tutti, con il risultato che alcune emittenti ora dispongono di più frequenze, altre di nessuna. Affittarne una, poi, costa circa 14 volte di più rispetto a quanto costasse in passato, circa 2 milioni a fronte dei circa 140mila in precedenza.

La scelta per Tanzariello e tanti altri suoi omologhi pugliesi era dunque tra chiudere intascando un indennizzo, una sorta di paradossale incentivo a smettere di fare impresa, o proseguire il proprio mestiere, pur spegnendo la propria frequenza (per un indennizzo dimezzato). Canale 7 e altre emittenti del tacco d’Italia hanno deciso di andare avanti.

Quello che ciascuno di noi, nel proprio piccolo, può fare è risintonizzare spesso il proprio televisore nei prossimi giorni e seguire Tanzariello e gli altri pugliesi che vogliono fare impresa nel settore radiotelevisivo, è proprio il caso di dirlo, con più frequenza.