Ormai ci siamo. I nuovi vaccini antinfluenzali saranno disponibili fra qualche giorno in tutti gli ambulatori dei medici di base pugliesi. Primi fruitori delle 7-800 mila dosi messe a disposizione saranno i soggetti a rischio, cioè gli anziani e le persone affette da particolari patologie, per i quali la somministrazione sarà gratuita. Ma occhio alla novità di quest’anno. Il nuovo ceppo influenzale, l’A/H3, isolato in Nord Africa, potrebbe stavolta colpire sei milioni di italiani, molti dei quali di età compresa tra i 50 e i 60 anni, quindi non inclusi tra i soggetti generalmente considerati a rischio. E non è tutto. Le due variazioni già isolate renderanno l’epidemia influenzale particolarmente aggressiva, molto più di quella arrivata in Italia lo scorso anno.

Ruolo chiave può essere rivestito dalla sensibilizzazione alla tematica, resa enormemente più complessa dalla campagna anti-vaccini diffusasi sul web negli ultimi tempi. “In Puglia -ha fatto sapere Cinzia Germinario, direttrice scientifica dell’Osservatorio epidemiologico regionale- i medici di base sono pronti a iniziare la campagna di sensibilizzazione nei confronti dei loro pazienti e a spiegare quanto sia importante la copertura vaccinale per alcuni soggetti».

Il pericolo è che la gente smetta di credere nelle vaccinazioni. A quantificare questo rischio ci pensa una statistica relativa allo scorso anno, secondo la quale nel 2015 c’è stato un calo del 4-5% della copertura anti-influenzale. Una percentuale piuttosto alta, da legare, secondo gli esperti del settore, al ritiro precauzionale di due diversi lotti del vaccino Fluad di Novartis (il vaccino pareva essere la causa del decesso di alcuni anziani, ma poi l’allarme rientrò).

L’influenza non va presa sotto gamba. Se nella passata stagione si sono registrati ‘soltanto’ cinque decessi e nove casi molto gravi, a causa della poca aggressività del ceppo influenzale, in questa le cose potrebbero prendere una piega ben più tragica. L’aggressività della prossima epidemia influenzale sarà principalmente causata da due fattori: l’anticipo con il quale l’influenza si è presentata (primo caso a fine agosto) e le mutazioni riscontrate nei virus A/Hong Kong (H3N2) e B/Brisbane, isolati dall’Istituto superiore di sanità. I sintomi saranno gli stessi, ma i tempi di recupero un po’ più lunghi (si parla di sei giorni di completo riposo).