Dopo settimane intere di lamentele dei viaggiatori e di proteste da parte degli autisti delle FAL, che proprio non mandano giù la scelta aziendale di inserire il badge per il personale viaggiante, abbiamo deciso di vedere le cose più da vicino.

Siamo andati a bordo dell’autobus delle 6.05 che parte da Altamura e arriva a Bari. Scelta non casuale, in considerazione della mancanza di traffico. L’ordine del giorno è sempre lo stesso. Lamentele dei viaggiatori, costretti a un viaggio fino a due ore all’andata e altrettante al ritorno, su una tratta di soli 45 chilometri. Questo perché, a detta dei pendolari, gli autisti hanno inventato una forma di protesta che lede solo ed esclusivamente i passeggeri, mettendoli al centro di una bega che a loro non interessa, con le Ferrovie Appulo Lucane.

C’è chi ha deciso, quindi, di non pagare il biglietto e non viene multato perché i controllori decidono “saggiamente” di non alimentare tensioni. C’è anche chi l’abbonamento lo fa dal 1972 e in queste condizioni rifiuta di esibirlo. Gli animi sono esasperati e, secondo quanto testimoniatoci da alcuni viaggiatori, quella a cui abbiamo assistito è solo una scaramuccia. “Si rischia di arrivare alle mani”, ci dicono.

Abbiamo constatato che gli autobus, a causa dei lavori di rifacimento della Statale 96. salvo alcuni tratti di strada in cui il limite è di 40 chilometri orari, non supera mai, neanche nelle zone in cui si può accelerare, i 70 chilometri all’ora.

“Gli autisti hanno la nostra solidarietà – ci comunica un viaggiatore – ma dopo dieci giorni basta. Ora è passato più di un mese e noi non c’entriamo niente. Ormai arrivo sempre in ritardo al lavoro”.