I rottami dell’Amtab hanno percorso meno chilometri rispetto a quelli finanziati dalla Regione Puglia, che ha presentato il conto alla malconcia azienda del trasporto pubblico locale barese. Nel solo 2013 la differenza riscontrata dalla Regione è stata di 425mila e 899 chilometri in meno, tenuto conto che quelli pagati sono stati poco più di 10 milioni e 230 mila.

Tradotto in euro, parliamo di 259mila euro, che si aggiungono ai 198mila euro presi senza averne diritto nel 2015, per un totale di 457mila euro. Neppure la tolleranza del 3% – quella possibile in una città in cui il trasporto pubblico funziona – è bastata per far rientrare l’Amtab nei chilometri finanziati. Del resto, come documentiamo da tempo, molti dei mezzi in circolazione dovrebbero essere rottamati.

Altro che ricapitalizzazione. Se i milioni di euro sborsati dal Comune, che materialmente farà il bonifico, serviranno per pagare questo genere di disservizi, gli interessi accumulati finora e la gestione di una normale amministrazione, che tanto normale non è, non c’è nulla per cui valga la pena di essere ottimisti.

All’Amtab c’è una cosa di cui proprio non si può fare a meno, il direttore generale Francesco Lucibello. Nei prossimi giorni potrebbe essere formalizzato il suo contratto esclusivo proprio con L’Amtab. Contratto finora diviso a metà con la STP. Secondo quanto ci viene riferito Lucibello manterrebbe il suo faraonico accordo da 150mila euro con i benefit di cui evidentemente proprio non può fare a meno: auto di lusso, telefono, casa.

Tutto questo pur non dovendo dividersi tra le due aziende pubbliche. L’addio alla STP di Lucibello libera il posto di direttore generale nell’azienda dell’ex Società di Trasporto Provinciale. Si cerca un professionista al quale, udite udite, andrà uno stipendio dimezzato rispetto a quello percepito da Francesco Lucibello, che adesso andrà a gravare completamente sulle casse dell’Amtab. Complimenti, davvero complimenti.