Che quello dell’Amtab sia un sistema malato non lo dicono solo i certificati medici dei dipendenti assenteisti. Il 23 dicembre dello scorso anno il Comune ha approvato il rilancio dell’azienda con una iniezione di capitali da 10 milioni di euro condizionata alla presenza di un piano di efficientamento del servizio. Una settimana dopo, il 31 dicembre, 109 dipendenti marcavano visita tra permessi sindacali, malattie e permessi per legge 104. Le premesse non erano delle migliori.,Sulla vicenda ora sta indagando la Procura e per cui anche la Digos, nella giornata di martedì ha chiestoall’azienda la documentazione su assenze e permessi. Gli unici provvedimenti presi per la “grande epidemia di San Silvestro” sono stati due sospensioni di un giorno e un licenziamento per troppe assenze accumulate.  A questo si aggiunge un parco macchine inadeguato e obsoleto. Nella sola giornata di ieri, 36  mezzi non hanno prestato servizio perché in avaria e 36 autisti sono rimasti a braccia conserte pur non avendo marcato visita.  Non ci sarà iniezione in grado di curare l’Amtab se prima non si arresterà l’emorragia.

Per tentare di porre rimedio, il sindaco ha nominato il super dirigente Francesco Lucibello, già direttore generale della Stp, chiamato a svolgere lo stesso ruolo in Amtab. E Lucibello ben volentieri ha accettato, a patto che gli venisse garantito il mantenimento di alcuni benefit aziendali ufficiali, come il compenso annuo di 150mila euro, percepito per il lavoro in Stp, auto di servizio di grossa cilindrata, casa a Bari e la possibilità di dividersi tra Amtab e Stp. A questi se ne aggiungono altri più ufficiosi e soprattutto autoattribuiti. Fonti autorevoli interne alla municipalizzata fanno sapere che il direttore generale sarebbe solito utilizzare l’auto aziendale anche per spostamenti privati, come tornare a casa sua in Calabria ogni fine settimana, facendo il pieno di carburante direttamente dall’autorimessa Amtab, usando quello destinato agli autobus. Verrebbe da pensare che l’unico risparmio sia quello delle sue personali finanze.

Tutte circostanze che, se verificate, striderebbero fortemente col compito che Lucibello è stato chiamato a svolgere. Tanto più che tra i primissimi provvedimenti emessi subito dopo la nomina c’è una serie di promozioni e scatti di parametro a favore di alcuni dipendenti, d’imperio e in barba agli accordi aziendali, con un aggravio di spesa per l’azienda di circa 20 mila euro ennui, nonostante Decaro avesse imposto uno stop agli avanzamenti di stipendio, visto la grave situazione finanziaria dell’azienda. Su questa vicenda il consigliere comunale Romito ha chiesto spiegazioni al Sindaco Decaro, e tanti cari saluti al programma di revisione della spesa e all’efficientamento aziendale. Ancora una volta a Bari il pesce puzza dalla testa. Ancora una volta a Bari u probbleme iè la cape.