Se una volta si poteva scegliere tra hotel e appartamenti per viaggi di svago o di lavoro, in base alle proprie esigenze e alla disponibilità economica, negli anni ha preso sempre più piede una soluzione alternativa, il bed and breakfast, quello che spesso è definito il miglior rapporto qualità-prezzo. E molti sono stati i privati che nel tempo si sono improvvisati “albergatori”, hanno ristrutturato i propri appartamenti per farne dei b&b, spesso spinti dalla voglia di cambiare lavoro e stile di vita o dalla necessità di arrotondare le proprie entrate mensili. E i risultati sono spesso più che soddisfacenti.

Ma aprire un b&b significa seguire un lungo iter burocratico nel rispetto della legge. Perché i furbetti ci sono, anche in questo settore. Ad esempio, Roma, in occasione del prossimo Giubileo, si popolerà di decine di migliaia di turisti e già da mesi ormai è difficile trovare posto nelle strutture ricettive della Capitale. E i Carabinieri sono già al lavoro per scoprire tutte le irregolarità nel settore turistico. Sono stati infatti sanzionati in questi giorni moltissimi pseudo albergatori, ritenuti abusivi. Così sono scattate le multe per chi esercitava tale attività in assenza di permessi e titoli idonei. I controlli continueranno a tappeto proprio per arginare questo fenomeno di abusivismo.

Alla luce di queste verifiche, abbiamo deciso di fare un controllo a campione (nel limite delle nostre possibilità) in un comune della provincia di Bari, per capire se questo fenomeno possa espandersi a macchia d’olio su tutto il territorio nazionale. Il posto scelto è Ruvo di Puglia, una delle città d’arte più famose del Sud, sede del Museo Archeologico Nazionale Jatta e che vanta un centro storico meraviglioso. Per visitare Ruvo, quindi, l’ideale sarebbe affidarsi a uno dei tanti b&b sparsi tra centro città e campagna. Qui parte il nostro controllo. Andando a spulciare il sito del Comune di Ruvo di Puglia, senza poche difficoltà siamo arrivati a scoprire un elenco di strutture ricettive che ritenevamo inizialmente completo. Speravamo di ottenere tale conferma direttamente dal Comune. Dopo essere stati rimbalzati da un ufficio all’altro, abbiamo scoperto che l’elenco “ufficiale” dei b&b regolarmente registrati è consultabile sul sito della Pro Loco, un’associazione locale il cui scopo è la promozione e lo sviluppo del territorio. Contattata quindi telefonicamente, dalla Pro Loco ci è stato gentilmente inviato un altro elenco.

A una prima occhiata, salta subito all’occhio qualche incongruenza. Alcuni bed and breakfast, presenti nell’elenco dell’associazione, non risultano su quello del Comune. Ma noi siamo andati oltre, affidandoci a internet, ai motori di ricerca. Cercando infatti i b&b di Ruvo di Puglia, ecco un’altra scoperta. Dai primi risultati emergono alcune strutture ricettive, sotto la voce bed and breakfast, che non sono presenti né sull’elenco del Comune né su sull’elenco della Pro Loco. Da una prima deduzione logica pare che questi controlli non siano poi così serrati. Sì, perché qual è l’ente preposto a svolgere tali controlli? Dopo una serie di ricerche abbiamo scoperto che la competenza spetta alla Siae di Molfetta. Il motivo sembra di facile intuizione. Essendo presenti all’interno dei vari b&b una o più televisioni, la Siae dovrebbe avere contezza del numero esatto di tutte le tv presenti in ogni struttura. A quanto pare, infatti, i proprietari dovrebbero pagare il canone Rai sulla base del numero di apparecchi elettronici presenti. Quindi, sembra un modo come un altro per essere tenuti sotto controllo. Contattata telefonicamente anche la Siae di Molfetta, nella speranza di avere il terzo elenco per fare l’ennesimo confronto, ci è stato comunicato che un file comprensivo di tutti i b&b registrato non c’è ma che, essendo a cavallo tra gennaio e febbraio, ci siamo trovati casualmente nel periodo in cui vengono svolti i controlli.

Ora, le domande da porsi sono altre. Ci sono delle strutture ricettive che non pagano il canone Rai? Se sì, quali? Il pensiero che possa trattarsi di uno dei b&b presenti nei due elenchi fornitici non ci sfiora nemmeno. Qualche dubbio potrebbe sorgere su alcuni di quei bed and breakfast che abbiamo trovato online. Inoltre, quello del canone Rai è solo uno dei tanti pagamenti che potrebbero essere stati “dimenticati” da qualche sbadato proprietario. Chissà cosa succede con la Tari, ad esempio. Ma questo è un discorso che potremmo non aprire, magari invitando gli organi preposti a un controllo maggiore sul territorio, proprio per evitare che vadano avanti eventuali abusivi e chi non rispetta la legge. Queste sono le apparenti incongruenze scoperte a Ruvo di Puglia, uno tra gli innumerevoli Comuni presenti in Italia.