Le Ferrovie Appulo Lucane continuano a perdere colpi, i suoi dipendenti, invece, continuano a prenderne. È di pochi giorni fa la notizia dell’aggressione al capotreno, sul mezzo che da Grumo Appula arrivava a Bari, da parte di un passeggero sorpreso a viaggiare senza biglietto.

L’episodio ha scatenato in queste ore le proteste dei sindacati che lamentano scarsa attenzione e una carenza di sicurezza da parte dell’azienda, nei confronti dei propri dipendenti. “L’azienda non interviene in alcun modo nella tutela della sicurezza dei lavoratori, degli stessi viaggiatori muniti di titolo di viaggio e del patrimonio rotabile aziendale”, scrive Filt Cgil in un comunicato, in cui denuncia il “silenzio assordante” dell’azienda e la invita ad approntare un piano di intervento che coinvolga le forze dell’ordine.

D’accordo è l’Or.S.A., che in una nota lamenta la completa assenza dei vertici aziendali e delle istituzioni alla risoluzione dei problemi dei dipendenti, nonostante i numerosissimi episodi di violenza registrati. L’organizzazione, cosiglia al personale in servizio sui treni: “Finchè non si vedono segnali risolutivi ai problemi di violenza, a chiudersi in cabina e limitarsi al solo servizio di movimento”.

Dal canto loro, piuttosto, i passeggeri lamentano continui disservizi sulle tratte servite dalle Ferrovie Appulo Lucane. Su Facebook, nei gruppi dedicati, continuano a moltiplicarsi post di passeggeri bloccati a lungo sui treni fermi, e di ritardi. Il moltiplicarsi di questi disservizzi cozza contro la circostanza che alcuni passeggeri facciano a botte per e sui treni.