Stethoscope

Di seguito, pubblichiamo il comunicato diramato da Cgil Medici, a firma del coordinatore regionale, Antonio Mazzarella, a seguito dello scandalo Telecardiologia che ha investito la Sanità barese.

“Caro Governatore,

la decisione della Regione Puglia di assegnare, fin dal 2014, al Policlinico di Bari la gestione del  servizio di telecardiologia (che consiste nell’inviare un elettrocardiogramma da un’ambulanza del 118, da qualunque sede del territorio regionale, ad una centrale operativa sita nel policlinico di Bari, ricevendo la risposta in pochi minuti da un cardiologo), ha suscitato polemiche politiche accese, interrogazioni, esposti da parte della società privata che gestisce attualmente il servizio, minacce di querela, e qualche strumentale intervento sugli organi di stampa da cui come Cgil Medici, ci dissociamo.

Chiariamo subito che siamo sostenitori entusiasti della telemedicina che determina indubbi vantaggi, ormai acclarati e riconosciuti da tutti,  oltre che una significativa spinta verso l’appropriatezza delle prestazioni  di cui tanto si discute oggi, spesso a sproposito o per giustificare ulteriori tagli al Sistema Sanitario Nazionale. Se poi il servizio è gestito direttamente dal pubblico, va ancor meglio e ci sembra assurdo che si metta in discussione la scelta operata in tal senso della Regione Puglia. Tuttavia non possiamo esimerci da una considerazione sulla vicenda della telecardiologia pugliese.

Riteniamo che, nell’attuale situazione dell’organizzazione della rete cardiologica pugliese, il servizio di telecardiologia, da chiunque sia gestito, anche  se tecnologicamente avanzato, corre il rischio di essere incompleto.

È fondamentale che si indirizzino le risorse per creare una “rete dell’infarto” potenziando alcune cardiologie strategicamente dislocate sul territorio, dotandole di un’emodinamica che funzioni h/24, dove sia possibile praticare un intervento di angioplastica, il solo che salva la vita. Perché sembra sfuggire un particolare di non poco conto e cioè se il centro attrezzato più vicino è a diverse decine di km dal luogo in cui si trova il paziente, a nulla servirà la diagnosi tempestiva di infarto fatta dal medico del 118 intervenuto sul posto.

Ma a parte i nostri dubbi, che non tolgono valore  al  progetto pugliese, ci preme tuttavia annotare che il servizio in questione non sembra essere stato accolto con grande entusiasmo da molti operatori (direttori delle centrali operative del 118, medici del 118, primari dei pronto soccorso, cardiologi d’urgenza), preoccupati dell’eventualità di essere investiti direttamente da eventuali disfunzioni causate, a loro dire, dalla tecnologia scelta. Il primo ottobre, data ufficiale di inizio, è domani e non ci resta che invitare ancora una volta le istituzioni e quindi Lei Presidente della Regione Puglia, a provvedere a modificare questo servizio, integrandolo all’interno di un sistema, perché così come sta per partire, siamo certi non sarà efficiente.”