Nelle ultime settimane decine di segnalazioni, provenienti da più parti d’Italia, sono giunte alla nostra redazione in merito al concorso indetto dalla Fondazione Lirico Sinfonica Petruzzelli e Teatri di Bari dedicato ad artisti del coro e professori d’orchestra per cui il termine ultimo di consegna delle domande di partecipazione è previsto alle ore 12.00 di sabato 29 agosto.

Il concorso è finalizzato all’assunzione a tempo indeterminato e ad una selezione pubblica per la costituzione di una graduatoria di idonei da cui attingere per eventuali esigenze di produzione che dovessero presentarsi nell’ambito delle stagioni 2015 e 2016, anche in riferimento ad una singola produzione. In merito al concorso, nelle ultime ore, la Fondazione ha anche costruito un comunicato inviato agli organi di stampa. Le segnalazioni, più la nota arrivata alla nostra mail soltanto oggi, hanno fatto nascere in noi una semplice domanda: cosa spinge la Fondazione Petruzzelli a inviare un comunicato stampa il 24 agosto in cui si “avvisa” che il 29 dello stesso mese scadono i termini per la presentazione delle domande per concorsi e selezioni finalizzate ad assunzioni a tempo indeterminato?

Abbiamo dato un’occhiata al bando in oggetto e ci è sembrato tutto regolare. Se non fosse per un “vantaggio” ai professori uscenti che vanno direttamente in finale. Non che la cosa rappresenti una novità, anzi. Lo stesso meccanismo fu adottato dal commissario Fuortes nel 2012, quando con la scusa del concorso fu bandita una semplice costituzione di graduatoria triennale.

Nei giorni scorsi abbiamo registrato anche altre voci di candidati, oltre ad alcuni commenti non proprio teneri sul social network Facebook, che lamentavano una scarsa pubblicità data ai bandi. Abbiamo verificato anche questo e su internet la ricerca ha prodotto risultati solo per le selezioni del 2012, mentre su quelle da poco bandite l’unico riferimento saltato fuori è quello che porta al sito ufficiale della fondazione. Una stranezza non da poco, se si considera, ad esempio, che perfino il Teatro Regio di Torino utilizza appositi portali che rimandano al proprio sito ufficiale per sponsorizzare bandi e offerte di lavoro che di volta in volta si materializzano ai piedi del palcoscenico.

Ecco quindi seconda e terza domanda della serie: non sarà che oltre al privilegio della sola prova finale, agli “uscenti” si è provveduto a dare anche un ulteriore vantaggio? Perché emettere un bando in pieno agosto senza dare alcun rilievo pubblicitario al fatto che in tempi di crisi un teatro del Sud è in grado di offrire 80 contratti a tempo indeterminato?

Attenzione, il Petruzzelli non è obbligato a pubblicizzare la grande opportunità che offre ai professionisti del settore ma a noi parrebbe davvero un gran peccato privare il nostro teatro della possibilità di poter scegliere tra il meglio in circolazione, fermo restando il valore notevole degli “uscenti”. Non vorremmo davvero credere che le selezioni del 2012 furono gestite con più oculatezza delle odierne e dunque chiudiamo la nostra riflessione con due quesiti finali. Alla luce di una golosissima opportunità di accasarsi a tempo indeterminato in uno dei più prestigiosi teatri d’Italia, quante domande sono arrivate in corso Cavour? Come mai i sindacati non sono scesi in campo per protestare contro le anomalie di queste selezioni pubbliche?

Contatteremo le organizzazioni sindacali per avere il loro punto di vista, anche su un’altra questione. A pochi giorni dalla scadenza del bando, ci viene inoltre segnalato, non si conoscono le date delle selezioni. Sarebbe stato opportuno approntare un calendario per consentire a chiunque di programmare in anticipo il viaggio della speranza a Bari, certamente con meno dispendio di risorse economiche e la possibilità di accettare o rifiutare per tempo eventuali collaborazioni.