Novantamila metri quadrati, su un totale di 230mila, passano dall’Ente Fiera del Levante al gruppo costituito da Fiere di Bologna, Fiere di Ferrara, Sogescos e Camera di commercio di Bari. Si tratta di un passaggio storico per la tanto amata fiera dei baresi, quella che in epoche d’oro portava in città Capi di Stato e di Governo, Re e Regine, capitani d’industria. Preistoria ormai.

La privatizzazione dell’Ente, dunque, diventa realtà, anche se il presidente Ugo Patroni Griffi respinge il concetto: «Non privatizziamo proprio niente – ha detto – affidiamo in gestione degli spazi». Patroni Griffi ha manifestato l’intenzione di lasciare l’incarico, ma i soci hanno respinto le dimissioni, almeno fino alla stipula del contratto. A proposito del contratto, il consiglio generale ha fissato alcuni paletti, ecco perché per la sua stesura sarà istituita una commissione tecnica.

Il salvataggio della Fiera è forse quindi riuscito, dopo le varie traversie passate dall’Ente, in bilico c’era il destino di 24 dipendenti che dovranno essere assorbiti, come chiesto dal consiglio generale. «L’alternativa era chiudere- ha detto il sindaco Antonio Decaro – abbiamo emanato due bandi il primo dei quali è andato deserto, almeno al secondo si è presentato un soggetto interessato».

Per conoscere i dettagli dell’operazione, il presidente del consiglio comunale Pasquale Di Rella ha scritto al sindaco: «La Fiera del Levante rappresenta da sempre uno dei simboli più noti e amati dai nostri concittadini. La invito, pertanto, a valutare l’opportunità di fornire, eventualmente durante una seduta monotematica, al Consiglio Comuunale ed alla comunità amministrata i dati specifici della operazione».