Lo scandalo vergognoso della Croce Rossa Italiana si colora di risvolti inverosimili. Quello che vi raccontiamo oggi narra di due auto a Gioia del Colle. Una, quella di Croce Rossa Italiana, parcheggiata sul posto dei disabili. L’altra, quella personale della presidente di Gioia, Teresa Tarquilio, sugli stalli riservati alla CRI. Succede anche questo. Alla presidente, colta con le mani nella marmellata, abbiamo chiesto maggiori delucidazioni in merito a questo deprecabile comportamento ed evidente abuso dei mezzi.

Il tutto è avvenuto davanti ad una pattuglia di Vigili Urbani che avrebbe dovuto multare immediatamente quelle macchine parcheggiate negli spazi riservati all’associazione di volontariato (compresa quella della presidente). Ma le ammende sono arrivate solo dopo la nostra pesante insistenza davanti alla telecamera.

La chiacchierata con la dottoressa Tarquilio è stata surreale. La presidente ha negato l’evidenza, convinta di avere ragione perché la sua auto personale “ha esposto l’adesivo della Croce Rossa”. Il che è falso, solo le auto “targate” CRI possono sostare all’interno di quelle strisce gialle predisposte. La vettura di servizio, invece, in sosta al posto dei disabili, è stata ripetutamente usata anche per scopi personali, come in occasione del 5 marzo scorso, quando l’abbiamo immortalata all’interno dell’abitazione della Tarquilio. Ovviamente, questo particolare è stato misteriosamente omesso nel “foglio di marcia”.

Insomma, abusi e irregolarità nella Croce rossa non sono un fenomeno limitato al solo comitato di Bari. Dopo le indagini dei carabinieri sull’autoparco nel capoluogo pugliese e le rivelazioni di Micheluzzi, dipendente della CRI Lombardia, il disagio nell’associazione si mostra esteso.