Due borse di studio destinate ad alunni indigenti frequentanti le scuole secondarie di II grado della provincia di Bari e sette borse di studio per giovani laureati presso l’Università degli Studi di Bari. Sono questi alcuni dei provvedimenti approvati dalla Giunta provinciale, una delle ultime dell’Amministrazione Schittulli.

Nel primo caso saranno assegnate due borse di studio del valore di 2.500 euro l’una ad alunni indigenti che si sono distinti per comprovate capacità nei settori artistico, culturale e sportivo. Studenti che risulteranno vincitori di un bando, pubblicato a breve sul sito web della Provincia di Bari, al quale sarà data ampia diffusione anche presso le stesse Istituzioni scolastiche.

Nel secondo caso la giunta ha approvato lo schema di protocollo d’intesa che sarà sottoscritto con l’Università degli studi di Bari per l’attivazione di sette borse di studio dell’importo di 2.000 euro l’una per giovani laureati che risulteranno vincitori di un avviso pubblico indetto dall’Università stessa. Uno strumento finalizzato a favorire la mobilità internazionale di studenti universitari e fornire loro la possibilità di intraprendere esperienze formative presso ambasciate, organismi pubblici e associazioni con sedi all’estero.

“Abbiamo voluto chiudere la ‘vita’ istituzionale della Provincia di Bari – afferma il Presidente, Francesco Schittulli – con due atti che raccolgono in sé alcune delle priorità perseguite negli anni da questa Amministrazione: vale a dire attenzioni ai giovani, al lavoro e alle fasce deboli della società. In questo particolare momento storico – continua Schittulli – è necessario che le Istituzioni ad ogni livello pongano in essere azioni ed interventi mirati ad arginare la disoccupazione nella nostra regione arrivata ad impensabili massimi storici. La Provincia di Bari limitatamente alle deleghe sulla formazione professionale trasferiteci dalla Regione Puglia e alla spending review ha attuato, in questi anni, interventi formativi mirati verso un preciso target di utenti, quali giovani e disoccupati. Azioni che, in molti casi, hanno contributo a creare concrete occasioni di lavoro”.