Affrontare e combattere un tumore è un’esperienza terribile, drammatica, in cui tutta la vita viene messa completamente sottosopra. Aggrapparsi ad un briciolo di apparente normalità è spesso una delle cose che i malati cercano di fare per non crollare sotto il peso della malattia. Ecco che spesso molte donne ricorrono all’ausilio di una parrucca per trasmettere, almeno all’esterno, la sensazione che tutto vada bene.

Esattamente un anno fa avevamo approfondito una notizia: la Asl di Pavia, grazie ad un progetto realizzato con l’ausilio di due onlus, era stata in grado di donare gratuitamente una parrucca alle donne in chemioterapia. A Bari, purtroppo, di una simile iniziativa nemmeno a parlarne. La cosa, oggi più di allora, appare decisamente beffarda messa in relazione alla vicenda incorsa una signora, malata e che attualmente si sta sottoponendo ai cicli di chemio.

Rivoltasi ad un venditore specializzato, la signora ha pagato 1000 euro per una parrucca che ha mostrato quasi subito i primi segni di cedimento, seppur utilizzata sporadicamente solo per uscire di casa e andare in ospedale per la terapia, cosa che non accade tutti i giorni. Al danno, casomai ce ne fosse stato bisogno, si è aggiunta la beffa di ricevere uno scontrino di soli 20 euro. Siamo andati dal venditore a chiedere spiegazioni.