«Rischiamo la vita tutti i giorni e non prendiamo lo stipendio da giugno». A protestare, in Piazza Prefettura, sono i vigilanti della AT Security del Gruppo Aldo Tarricone che da sette mesi non percepiscono alcuna retribuzione.

«La società è in cassa integrazione sino al 31 dicembre -spiega Marco Dell’Anna rappresentante sindacale della UIL TUCS Puglia- dopo aver aperto una procedura di mobilità, chiusa con un accordo al ministero. Oggi i lavoratori sono creditori nei confronti dell’azienda di sette mensilità, comprese 13^ e 14^, non hanno alcuna prospettiva di immediato pagamento delle retribuzioni e l’azienda ha paventato di avviare nuovamente un regime di mobilità dal gennaio 2014».

«Già da un anno e mezzo i vigilanti hanno problemi con le retribuzioni -continua Dell’Anna- costantemente in ritardo, mediamente di due o tre mesi, fino allo scorso giugno quando l’erogazione degli stipendi si è bloccata. I lavoratori hanno compiti di vigilanza armata, affrontano un rischio serio, senza ricevere una retribuzione, non riescono a ottenere la cessione del quinto dall’azienda e sono perciò bloccati e segnalati come cattivi pagatori».

«Molti dei dipendenti si sono rivolti ai banco-oro, hanno venduto orologi, gioielli, manca solo che si rivolgano agli usurai -gli fa eco Donato Gernone della UGL Terziario- quello che chiediamo è un intervento delle istituzioni per sbloccare la situazione, facendo valere il decreto Maroni che prevede anche la sospensione della licenza ad aziende in caso di conflitti e mancati pagamenti. Un intervento che permetterebbe il ricollocamento dei lavoratori».

Un primo risultato lo hanno ottenuto, sono infatti stati convocati dalla Prefettura di Lecce, dove ha sede la AT Security, martedì 10 dicembre.