Illustre Sig. Presidente,

            si desidera rappresentare con congruo anticipo a codesta Presidenza che, per via della mancanza di alcune informazioni essenziali, è al momento pressoché impossibile delineare uno schema di Bilancio 2013 credibile da sottoporre all’attenzione degli organi competenti.

            Nel 2013 si assiste ad un ulteriore taglio di risorse statali, rispetto a quelli fatti negli anni precedenti, che pone l’onere di finanziare i servizi fondamentali erogati a livello locale per i cittadini, le famiglie e le imprese del territorio. Nel 2013, infatti, ai sensi del comma 6, art. 16 del D.L.95/2012, il taglio di risorse statali che si aggiunge a quelli cumulati negli anni precedenti è stimato, per il Comune di Bari, in € 14.000.000,00.

            Questa situazione è particolarmente difficile da sopportare perché avviene dopo anni di tagli progressivi e cumulativi: quasi 29.000.000,00 di euro nel biennio 2011 e 2012, al netto di tutte le altre riduzioni compensate con l’introduzione dell’IMU.

            Nel 2013 i fondi statali scompariranno completamente e, anzi, il Comune di Bari dovrà versare risorse al nuovo fondo di solidarietà previsto dalla legge di Stabilità 2013 (legge 24 dicembre 2012 n.228).

            Ad oggi, nessun Comune è in grado di sapere se ed in quale misura dovrà concorrere ad alimentare il suddetto fondo.

            Dal 2013, poi, l’IMU sugli immobili di categoria D (immobili industriali) andrà, ad aliquota base dello 0,76%, interamente allo Stato, mentre rimarrà ai Comuni tutta l’IMU (invece del solo 50%) relativa agli immobili diversi dalla prima casa e dalla categoria catastale D.

            Le eventuali eccedenze, rispetto ad oggi, andranno altresì ad alimentare il fondo unico statale di solidarietà innanzi citato. Di quest’ultimo, a meno di due mesi dal termine ultimo per l’approvazione del bilancio, non si conoscono, come già detto, i criteri di ripartizione.

            Entro il mese di febbraio il Ministero dell’Economia avrebbe dovuto fornire i dati certi sull’IMU. Ad oggi alcuna comunicazione risulta essere stata resa, motivo per cui risulta impossibile formulare delle previsioni corrette da iscrivere nel predisponendo Bilancio 2013.

            Un ulteriore elemento di novità riguarda la modifica dell’attuale tributo che finanzia i costi della raccolta dei rifiuti solidi urbani (Tarsu) in un nuovo tributo (Tares), che ha due componenti: la prima servirà a finanziare il costo della raccolta dei rifiuti e ha lo scopo, rispetto all’attuale TARSU, di commisurare l’onere del corrispettivo alla produzione dei rifiuti; la seconda è di fatto un nuovo tributo, associato dallo Stato ad una contestuale riduzione dei trasferimenti, che grava su chi occupa immobili per un importo pari a 0,30 centesimi di euro al mq.

            Oltre al taglio dei trasferimenti statali occorre tener conto di molti altri fattori che concorrono a determinare incertezza sul gettito di alcune entrate 2013 rispetto al 2012, come, ad esempio, le minori entrate imputabili unicamente a minori margini di recupero derivanti dalle azioni di contrasto all’evasione, e ciò per via dei notevoli sforzi già fatti negli anni passati. Non si può, poi, non evidenziare le difficoltà nella riscossione derivante dalla perdurante e grave crisi economica, che rende in molti casi difficili i pagamenti e il recupero, da parte dell’Amministrazione, delle somme non versate.

            Va inoltre considerato che alla riduzione delle risorse statali si accompagna anche la conseguente riduzione dei trasferimenti e contributi degli altri enti (ad esempio la Regione) anch’essi vittime dei tagli. Il venir meno di questi interventi contribuisce ad aumentare la pressione sul Comune in settori molto importanti come quello socio-assistenziale, culturale e sportivo.

            Dal lato delle spese, non possono non prevedersi aumenti automatici rispetto al 2012 dovuti all’aumento dei costi delle utenze degli immobili istituzionali, dell’illuminazione pubblica, ecc., imputabili all’aumento del costo delle materie prime, dell’Iva e delle accise. Non trascurabile l’onere connesso con l’obbligo di iscrivere a partire dal 2012 in bilancio un fondo svalutazione crediti non inferiore al 25% dei residui attivi di entrate dei titoli I e III aventi anzianità superiore a 5 anni. Per il Comune di Bari, considerato l’accantonamento di € 15.000.000,00 effettuato nel 2012, occorre iscrivere nel Bilancio 2013 ulteriori 2.000.000 di euro.

            La situazione innanzi prospettata pone, da subito, in seria difficoltà l’Amministrazione: infatti, la certezza di ulteriori tagli alle entrate del Bilancio Comunale, in uno alle maggiori esigenze di spesa determinatesi per l’annualità 2013, determina l’impossibilità di poter assicurare la copertura finanziaria a tutte le spese, per servizi e quant’altro, che nel 2012 hanno invece trovato copertura.

            Tale circostanza appare altresì ancora più drammatica alla luce degli attuali riflessi che le regole del Patto di Stabilità stanno determinando sui pagamenti da effettuarsi nei confronti dei fornitori dell’Ente. La rivisitazione di queste ultime in uno a maggiori certezze sulle entrate statali rappresentano condizioni indispensabili per l’elaborazione di un progetto di Bilancio Comunale in grado di programmare la gestione della cosa pubblica nel rispetto dell’equilibrio finanziario.

            Cordialità.

 

Il Direttore della Ragioneria Generale                                                                               L’Assessore      

Dott. Francesco Catanese                                                                               Avv. Giovanni Giannini

Comunicato Ufficio stampa Comune di Bari