“La particolare qualità degli atti che l’avvocato Rizzo, nell’esercizio di detta funzione, ha firmato o potrebbe firmare, che potrebbero eventualmente risultare viziati da incompetenza relativa”. A sollevare il dubbio sull’opportunità della nomina e sull’efficacia degli atti che portano la firma dell’avvocato Ilaria Rizzo, temporaneamente incaricata di dirigere la Ripartizione Tributi del Comune di Bari, è il Presidente del Consiglio Comunale.

Pasquale Di Rella scrive ancora, dopo aver fatto notare il papocchio della mancata approvazione del rendiconto consolidato. Il presidente del Consiglio barese chiede al sindaco Antonio Decaro un chiarimento ad horas sulla legittimità dell’atto di incarico all’avvocato Rizzo e al Segretario Generale di esprimersi sulla faccenda, con un parere tecnico-giuridico sull’atto de quo. A mettere in discussione la nomina di Decaro, secondo Di Rella, è il Regolamento comunale sull’Organizzazione degli Uffici e dei Servizi, approvato con deliberazione di G.M. numero 1759 del 9 dicembre del 1998 e s.m.i., all’art. 23, comma 1: “In caso di assenza o di impedimento (temporaneo) di un dirigente incaricato di una funzione di Direzione di Ripartizione, di Circoscrizione e di Staff ed in mancanza nella struttura di altro Dirigente, il Sindaco, su proposta del Direttore Generale, può provvedere all’attribuzione temporanea delle funzioni ovvero al conferimento della reggenza ad altro dirigente in possesso dei requisiti professionali richiesti”.

La nomina di un nuovo dirigente dell’Uffiico Tributi, assegnata all’avvocato Ilaria Rizzo, si è resa necessaria per la temporanea assenza del titolare dell’Ufficio, il dottor Francesco Catanese. Dov’è il problema quindi? L’incarico alla Rizzo risulterebbe irregolare “poiché il dottor Giuseppe Abbracciavento risulta incardinato nella struttura della Ripartizione Tributi in funzione di Direttore del Settore Contenzioso, Affari Generali”, scrive Di Rella. Fossero quindi confermate le perplessità di Pasquale Di Rella, sarebbe dovuto essere Abbracciavento e non la Rizzo a sostituire Catanese. Tutto ciò, come detto, metterebbe a repentaglio la validità dei provvedimenti già firmati e futuri dell’avvocato nominato dal sindaco Decaro.