Il primo cittadino del capoluogo pugliese ha commentato la posizione della Farnesina duramente, mentre attendeva in casa Girone, a Torre a Mare, nel Barese, che Salvatore salutasse i suoi familiari. Il sindaco si è, poi, pronunciato contro l’Esecutivo che “in modo inqualificabile” ha gestito la questione dei due marò:

“Qualcuno in maniera inqualificabile, parlo del governo italiano, ha detto a Girone che poteva non rispettare l’impegno preso con l’India; gli ha detto che tutto era stato risolto dal governo che così ha avuto momenti di visibilità a cavallo delle elezioni. Oggi, gli hanno comunicato che l’onore dell’Italia, e forse gli interessi, erano stati devastati dall’incapacità di coloro, ministri e capo del governo, che si sono occupati della vicenda”, dichiara Emiliano.

Il ministro della Giustizia, Paola Severino, ha però assicurato che i fucilieri verranno sì sottoposti ad un processo, ma non dovranno temere di incorrere in una condanna alla pena di morte. Infatti, sembra che da accordi con il ministro degli Esteri indiano Salman Khurshid, ai due marò verrà assicurato un giusto processo che rispetterà le norme del diritto internazionale.

Con questa garanzia, il governo ha acconsentito, nei termini stabiliti dalla Corte Suprema indiana, al rientro dei due marò. Girone e Latorre hanno accettato la decisione dei vertici del potere italiano. «Siamo militari, noi andiamo avanti e andremo avanti», hanno dichiarato prima della loro partenza, nonostante la rabbia e la delusione delle loro famiglie che avevano considerato chiusa la spiacevole vicenda nel momento in cui il governo aveva permesso ai due fucilieri di non fare rientro in India dopo le elezioni.

 “Ho visto lo strazio dei bambini che hanno assistito alla partenza del loro papà per un posto che non è più il paese gradevole di prima, ma un inferno perché lì le foto dei nostri due marò sono state bruciate. Io ora affido questi nostri due eroi alle istituzioni indiane affinché li tutelino. Spero che la Repubblica indiana sia meno maldestra del governo Monti”, conclude il sindaco Emiliano.

22 marzo 2013

Margherita Micelli Ferrari