I cambiamenti climatici, cui bisogna aggiungere il continuo aumento del costo dei carburanti agricoli, rendono sempre più complessa l’attività dei coltivatori. In particolare, a subire i danni del caldo torrido è la produzione del pomodoro da avviare alla trasformazione industriale, oltre a quella dell’uva e dell’oliva.

Nelle campagne della Puglia la situazione non è delle migliori: la produzione è diminuita del 25-30%, con punte del 50% in alcuni settori. I coltivatori richiedono l’intervento della Regione e del Governo per sostenere la loro produzione ed evitare l’eventuale crack economico che potrebbe colpire la produzione agroalimentare.

I timori degli agricoltori riguardano anche il rischio di dover pagare delle penali contrattuali elevate per non aver consegnato la merce nelle quantità stabilità tramite accordo. Il caldo e la siccità hanno provocato una diminuzione della produzione, che i coltivatori non hanno potuto impedire. Da qui la richiesta alla Regione di rivolgersi al Governo al fine di ottenere supplementi straordinari di assegnazione di carburante agricolo.

“È necessario che le istituzioni competenti, sia a livello nazionale che regionale, attivino con urgenza la procedura volta alla dichiarazione dello stato di calamità naturale e a valutare ed ufficializzare le perdite subite dalle organizzazioni di produttori e permettere loro di acquisire gli elementi probanti per evitare situazioni di contenziosi con le industrie di trasformazione”, dichiara la Cia Puglia.

28 agosto 2012

Margherita Micelli Ferrari