Un documento di 29 pagine, redatto dalla ripartizione Tributi del Comune, per mostrare alla città come sono stati utilizzati i soldi nel 2011. Il bilancio ha il segno “più”. Grazie alla lotta all’evasione fiscale, nelle casse del Comune sono entrati ben 14 milioni di euro in più, rispetto al 2010. Va detto però che di questi 23 milioni, recuperati dai mancati pagamenti delle tasse, sette sono stati contestati dai cittadini dinanzi alla commissione tributaria. Per cui la somma certa che il Comune incasserà sarà pari a 16 milioni di euro.

Rispetto al 2010, si registra un aumento del 63% delle entrate nelle casse del Comune: si è passati da 155 a 253 milioni. Per Giannino, questo incremento rappresenta “la conseguenza della rigidità delle norme sul Patto di Stabilità che ha determinato un limite notevolissimo alla spesa e agli investimenti sugli enti locali”.

È importante sottolineare che Bari, avendo rispettato il Patto di Stabilità, ha evitato gravi sanzioni: il taglio di trasferimenti erariali, il divieto di assunzione del personale, l’impossibilità di contrarre mutui, il limite agli impegni della spesa corrente che deve rimanere al di sotto della media del triennio precedente e la riduzione delle indennità di funzione dei rappresentanti istituzionali e dei componenti dell’esecutivo.

“C’è stata una gestione attenta, oculata ed equa delle risorse a disposizione e dei soldi della collettività”, precisa l’assessore Giannino. Il bilancio del 2011 presenta, infatti, un avanzo di amministrazione di 136 milioni con un incremento di 34 milioni rispetto allo stesso risultato dell’esercizio finanziario precedente. Una delle note dolenti è rappresentata dalla voce inerente alle prestazioni dei servizi, delle quali fanno parte anche i contratti di Amiu e Amtab. Un valore un po’ troppo elevato pari a 188 milioni di euro.

Elena Defilippis