In queste prime giornate, il campionato cadetto sta mostrando tutte le caratteristiche che da tempo lo contraddistinguono: un gioco molto fisico affiancato a lunghe verticalizzazioni per cercare la profondità delle punte. Il Bari è molto distante da questo modello, con la condizione fisica precaria risulta difficile reggere i ritmi della partita con il 4-3-3 voluto da Torrente, ma con il Sassuolo si sono visti i primi risultati.

Dopo alcune amnesie, la difesa è tornata a reggere gli attacchi avversari: Dos Santos e Borghese son tornati a far valere la propria forza aerea, mentre sugli esterni, Garofalo e Crescenzi hanno spinto alla ricerca del cross. Il centrocampo continua a creare qualche grattacapo, con il capitano Donati in netto recupero ma con il resto del reparto apparso parecchio disorientato.

Bogliacino fuori forma, De Falco estraneo al gioco e troppo lento e Kopunek troppo esile e poco cattivo. Il reparto offensivo rivela cose positive e altre meno: De Paula totalmente assente nel ruolo di punta centrale, quasi come Defendi apparso poco propenso al tiro in porta.

Ottima la prestazione di Rivas, che gradualmente sta facendo rivedere le caratteristiche peculiari che lo hanno reso il calciatore simbolo di diverse partite del calcio di Antonio Conte. Determinanti le sostituzioni a metà del secondo tempo: dentro Marotta e Forestieri, che hanno dato subito la scossa al match nel tentativo di riconquistare il loro posto da titolari.

L’ex attaccante campano realizza con freddezza i due rigori concessi dall’arbitro Gallione, uno su fallo di mano su tiro di Rivas, l’altro su un’azione in solitaria di Forestieri. Nel giorno della ripresa degli allenamenti, Marotta è intervenuto in conferenza stampa per parlare dei primi due gol in carriera legati alla maglia del Bari, con cui ha un contratto di 4 anni aggiuntivi:

«Ho calciato quei rigori senza pensieri. Sul secondo ero molto più tranquillo che sul primo.  Ora dobbiamo dare continuità di risultati. I tre punti ci danno morale in vista di un’altra gara importante, quella contro il Livorno. Sarà una gara che ci dirà se siamo carne o pesce. Cosa manca a questo Bari? In questo momento credo che per arrivare al gioco che vuole Torrente, ci manca la fisicità. Noi abbiamo fiducia nel lavoro del prof. Boggia e continuiamo con il lavoro».

 

Daniele Leuzzi