La pioggia il primo maggio ha interrotto molti spettacoli in Puglia facendo rinviare concerti e manifestazioni. La pioggia è arrivata puntuale e battente anche a Taranto creando non pochi disagi, agli organizzatori e al pubblico. Ma l’Uno Maggio Libero e Pensante, al momento l’unico vero “Primo Maggio” in Italia, non si è perso d’animo ed ha portato sul palco gran parte del concertone atteso da tanti. Sfidando le intemperie con grande volontà e determinazione.

La location storica, il parco archeologico delle Mura Greche, ha nuovamente ospitato l’evento, quest’anno giunto alla sua decima edizione. I suoi tre direttori artistici Michele Riondino, Antonio Diodato e Roy Paci lanciando l’evento avevo già allertato tutti delle condizioni climatiche. Ad un certo punto della giornata si è anche paventata l’idea di spostare tutto in altre location ma avrebbe comportato disagi ben più grandi. Lo spettacolo malgrado la pioggia è partito come da scaletta ma solo un pò in ritardo: ha aperto il grande Luca De Gennario con il suo djset propiziatorio facendo ballare sotto gli ombrelli. Poi i Tearross tra la gente per una performance itinerante che ha coinvolto tutti i ragazzi sotto palco. Poi Renzo Rubino e una magica orchestra, per lasciare spazio agli Omini (l’unica band effettiva che è riuscita ad esibirsi sul palco), Luk, Fodo Guido, i Mezzo Sangue e Gemitaiz.

La conduzione è stata affidata a Valentina Correani, Martina Martorano, Valentina Petrini, Serena Tarabini e Andrea Rivera. Ad alternasi sul palco artisti, attivisti, testimonianze importanti nazionali dal mondo del lavoro, il sindaco di Cutro che ha riportato alla mente il tragico evento accaduto non tanto tempo fa e che ha scosso non solo l’Italia. Il tema di questa edizione era “la libertà”, anche se “lavoro” e “ambiente” sono da sempre stati le colonne portanti di tutti gli interventi in questi lunghi dieci anni. Tra gli interventi di questa edizione Ilenia Longo (Terra dei Fuochi), Francesca Corbo per Amnesty International con la performance dell’artista Laika e l’intervento di Teresa Antignani e Ezia Mitolo. Enzo Di Salvatore (Diritti e Libertà Violate), Christian Raimo (La libertà e la scuola), Dario Salvetti (GKN) con Antonio Ferrati (Lavoratori metalmeccanici organizzati) e Raffaele Cataldi (Comitato LEP), Salvo Ruotolo (Casa musica e cultura) con Luisa Impastato, Raffaele Crocco, Antonio Ceraso sindaco di Cutro.

La giornalista e scrittrice tarantina Valentina Petrini, parlando “dell’ex Ilva e dei problemi legati all’inquinamento e all’emergenza ambientale e sanitaria, del conflitto tra salute e lavoro” ha detto: “Parliamo da Taranto, per mandare un messaggio a tutta l’Italia. I morti pet l’inquinamento sono come i caduti sul lavoro. I diritti costano quando vengono calpestati. Non è possibile restare in silenzio e rimanere indifferenti”.

 

Il concerto però si è chiuso anticipatamente per motivi di sicurezza ed i rischi creati dalla pioggia sul palco. L’ultimo a chiudere il live è stato Gemitaiz che ha fatto scatenare tutti. Ma la festa non è finita, stoicamente gli organizzatori hanno improvvisato una continuazione allo Spazioporto di Taranto che ha concesso i propri spazi per poter far esibire tutti quelli che erano stati esclusi. Quello dello allo Spazioporto è stato sicuramente un evento unico e fortunati sono stati quelli che sono, in qualche modo, riusciti ad assistere ad uno spettacolo unico. Sul palco la super band capitanata tra, gli altri, da Diodato, Roberto Angelini, Rodrigo D’Erasmo, Fabio Rondanini e Davide Viterbini. Ad aprire i grandi La Rappresentante di Lista, poi gli Studio Murena, i Marlene Kuntz, Vinicio Capossela, Ron, Samuele Bersani, Niccolò Fabi, ma anche Willie Peyote, Vasco Brondi, insomma una notte indimenticabile, di quei live che capitano poche volte nella vita. Grazie ragazzi, ci si vede all’Uno Maggio 2024!