btr

Sono 12.944 i vaccini somministrati, dal 31 dicembre scorso al 30 giugno, all’Istituto Tumori “Giovanni Paolo II” di Bari che ha garantito la copertura vaccinale del personale e dei pazienti in trattamento e dei loro caregiver.

Tra le somministrazioni rientrano anche gli operatori sanitari esterni che hanno potuto vaccinarsi prima dell’attivazione degli hub vaccinali delle proprie Asl.

“Riteniamo di aver concluso la fase di massa delle vaccinazioni per pazienti, caregiver e operatori – commenta a riguardo Alessandro Delle Donne, commissario straordinario dell’Istituto Tumori di Bari – ma il nostro centro vaccinale, per il momento, non sarà dismesso. Resteremo a disposizione per completare il ciclo vaccinale di chi ancora non l’ha completato e di quei pazienti e caregiver che, per le più diverse motivazioni, non hanno avuto ancor accesso al vaccino, né nel nostro Istituto né nelle strutture messe a disposizione dalle Asl di appartenenza”.

La campagna vaccinale all’Istituto Tumori è cominciata il 31 dicembre 2020. I primi ad essere sottoposti a vaccino sono stati i dipendenti in servizio, gli operatori sanitari, il personale amministrativo e i dipendenti delle ditte esterne: 820 lavoratori in totale. A 6 mesi dall’avvio della campagna, risultano vaccinati tutti i lavoratori, eccetto due persone, che non hanno potuto vaccinarsi per questioni di salute.

Nelle prime fasi della campagna vaccinale regionale, l’Istituto Tumori è stato impegnato a supporto del Dipartimento di prevenzione. In particolare, è stato attivato un centro vaccinale per garantire la vaccinazione del personale sanitario, target prioritario per la campagna.

L’Istituto ha garantito lo stoccaggio delle forniture vaccinali anti-Covid per la tutta la Regione e per la Asl di Bari, mettendo a disposizione i frigoriferi e i congelatori della farmacia e della biobanca dove è stato possibile conservare i vaccini a temperature di -80 e -20 gradi.

La campagna vaccinale riservata ai pazienti oncologici e ai rispettivi caregiver è cominciata il 4 aprile ed è andata avanti fino a fine giugno. Si è optato per vaccinare nei fine settimana, con turni anche di 16 ore fino a tarda sera, così da non interferire la regolare attività dell’Istituto.

È stato allestito un centro vaccinale dedicato, con 5 postazioni per le somministrazioni, nella sala conferenze dell’Istituto e nell’equipe vaccinale. Inoltre, è stata garantita sempre la presenza di medici oncologi, ematologi e di una psicologa, così da assicurare la piena presa in carico del paziente.

Sono stati vaccinati i pazienti oncologici ed oncoematologici in cura e i pazienti che hanno terminato la cura nei 6 mesi precedenti. Di ogni paziente, il medico oncologo ha valutato la storia clinica, così da poter procedere alla somministrazione in sicurezza.

Insieme al paziente, in base alle indicazioni, si è provveduto alla vaccinazione dei rispettivi caregiver.

“Siamo ora in un’altra fase della campagna vaccinale. Grazie alla vaccinazione di massa del personale e dei pazienti, che continua anche attraverso le strutture messe a disposizione dalle Asl di appartenenza, abbiamo messo in sicurezza il nostro Istituto che, oggi, è nelle condizioni di garantire la massima tutela per l’utenza fragile che qui vi afferisce – aggiunge Delle Donne -. Non abbassiamo certo la guardia e tutti i protocolli e le misure di contenimento del contagio restano operative, sia per i pazienti, che per gli operatori che per i familiari e caregiver”.

“Il nostro è stato uno sforzo collettivo che ha coinvolto tutti, dal direttore sanitario fino all’ultimo operatore socio-sanitario, passando per i farmacisti e i dipendenti amministrativi – conclude -. Saremo nuovamente pronti a dispiegare tutte le nostre risorse, in termini di uomini e mezzi, in uno spirito di piena collaborazione con il Dipartimento di prevenzione, qualora l’emergenza sanitaria dovesse chiederci ancora un ulteriore sforzo”.