Sarà che nelle ultime settimane si è parlato in ogni dove delle sardine di Bologna, poi allargatesi a macchia d’olio e giunte fino a Bari, sarà che la politica appassiona e divide in egual maniera, fatto sta che nel giro di qualche ora dalla sua nascita, il gruppo de I Pinguini, nome scelto non a caso, ha già sfiorato quota 9mila iscritti e soprattutto guadagnato le pagine dei giornali nazionali, a partire da Repubblica, Il Manifesto, Il Giornale e non è certo finita qui. Anzi.

“Non siamo né Lega, né Fratelli d’Italia né nient’altro, siamo solo ed esclusivamente dei semplici cittadini, come tutti. Il gruppo nasce da persone che hanno l’idea di un Italia sovranista, partecipe della Comunità Europea ma non succube e, tanto meno, dipendente nelle scelte politiche interne. Esattamente il contrario di come opera l’attuale governo” spiega il suo fondatore, Leonardo Cisaria che aggiunge: “Non ho nessuna tessera di partito in tasca”.

A quanti già ipotizzano un nuovo movimento, risponde senza lasciare spazio a interpretazioni: “Se avessi voluto fare politica, avrei accettato 30 anni la proposta di Tatarella. Come me, i Piguini si sono semplicemente rotti le scatole di come stanno andando certe cose, poi va da sé, alle elezioni ci si conta. Se la destra perde, al massimo lancio qualche imprecazione, ma va bene così”.

Tornando a I Pinguini aggiunge: “Non volgiamo lasciare le piazze in balia delle sardine, non per niente la sardina è il pesce preferito dai pinguini – aggiunge con sottile ironia -. È un gruppo di persone che aborre qualsiasi tipo di ipocrisia, come è ipocrita inscenare una manifestazione in concomitanza di un evento di un esponente politico di rilevanza nazionale dell’opposizione”.

“Nel momento in cui è ritenuto eticamente, moralmente e politicamente lecito che le sardine, civilmente, si riuniscano per attirare le attenzioni dei media e per disincentivare l’elettorato interessato all’evento – sottolinea – è anche giusto che I Pinguini, sempre civilmente, possano essere liberi di riunirsi in una zona antistante a un evento dei filogovernativi. Niente di male da una parte, niente di male dall’altra. Di sicuro I Pinguini non canteranno Bella Ciao”.

“Contiamo entro oggi di arrivare a 10mila iscritti – conclude – il programma è quello di arrivare a 100mila adesioni nel più breve tempo possibile e, di conseguenza, organizzare gruppi regionali o provinciali con coordinatori eletti dagli aderenti per partecipare ad iniziative, eventi ed altro sotto un’unica bandiera comune. Quella del centro destra unito e compatto. Si tratta di un gruppo apartitico, ma non certamente apolitico”.