Se il Piano di Riordino è un’occasione per dare ai pugliesi una sanità ospedaliera migliore i Conservatori e Riformisti non vogliono che sia un’occasione persa, per questo motivo hanno avviato una serie di iniziative di ascolto e confronto con i territori. Si è tenuta oggi la prima assemblea tematica organizzata dai consiglieri regionali (Ignazio Zullo, Erio Congedo, Luigi Manca, Renato Perrini e Francesco Ventola) dei Conservatori e Riformisti alla presenza del leader del partito, Raffaele Fitto, con i parlamentari, sindaci e gli amministratori. Ecco quanto è emerso secondo i Conservatori e Riformisti.

Tra le varie criticità già denunciate nei giorni scorsi, il Piano di Riordino presenta anche una disomogeneità nella distribuzione dei posti letto per disciplina che non ha nessuna ratio, né nella legge né nella mappa delle malattie.

Alle slide del direttore Gorgoni il presidente del gruppo CoR alla Regione Puglia, Zullo, ha risposto con proprie slide che dimostrerebbero come siano evidenti le discrepanze di posti letto provincia per provincia senza che vi sia una ragione epidemiologica alla base, ma impostando il nuovo Riordino solo su una base storica e quindi consolidata nel tempo ma, non aderente non solo alle esigenze del territorio ma neppure allo stato di incidenza delle malattie oggi.

Molti gli esempi riportati, fra i più eclatanti i posti letto (P.L.) di Psichiatria che nella provincia di Bari spariscono da Triggiano e restano solo al Policlinico di Bari e all’Ospedale dell’Alta Murgia di Altamura, portando la media di 1 PL ogni 28.800 baresi, mentre in tutte le altre province si hanno medie nettamente migliori (nella Bat 1 P.L. ogni 9.800 abitanti). Una situazione ritenuta assolutamente insostenibile per i consiglieri regionali CoR e che la dice lunga sulla sensibilità che il presidente Emiliano, anche nella sua qualità di assessore regionale alla Sanità, ha nei confronti di queste categorie di persone estremamente fragili e delle loro famiglie alle prese con difficoltà non solo oggettive, ma anche di natura psicologica.

Così sempre a Bari sparisce dall’Ospedale Di Venere la Neurochirurgia facendo abbassare il numero di posti letto e facendo scendere la media al di sotto delle altre province pugliesi (es. Bari 1 P.L. ogni 18mila abitanti, Foggia 1 ogni 13mila).

Ma gli esempi si sprecano a svantaggio di altre province e per altre patologie, per la Cardiochirurgia se nella provincia di Bari si ha 1 P.L. ogni 12mila abitanti, a Foggia se ne ha 1 ogni 53mila.

Così Ematologia, se a Foggia si ha 1 P.L. ogni 13mila abitanti, nella Bat vi  è 1 ogni 40mila.

A Lecce, poi, si arriva al paradosso che i P.L. di Endocrinologia sono 1 ogni 80mila (praticamente quanti sono gli abitanti del capoluogo) mentre a Foggia vi è 1 ogni 22mila.  Così come sempre in provincia di Lecce abbiamo 1 P.L. di Neonatologia ogni 40mila abitanti, mentre sempre a Foggia si ha 1 ogni 13mila. Di contro a Lecce abbiamo più P.L. di Geriatria (1 ogni 14mila) mentre nella Bat 1 ogni 40mila.

Questi solo alcuni esempi di discrasie illogiche a cui si aggiungono gli sprechi di reparti nuovi, alcuni, come quelli di Corato, ancora non inaugurati in un ospedale da chiudere. Di qui la volontà espressa anche dal territorio di riformulare proposte per la modifica del Piano che siano più consone non solo al fabbisogno del territorio, ma anche più ragionate e meno ragionieristiche. I Conservatori e i Riformisti sperano che Emiliano sia disponibile all’ascolto. Ma a quello vero“.